Venerdì, 26 Aprile 2024

La Masseria Ferraioli compie 6 anni: dove prima c’era il malaffare oggi c’è una comunità vitale

Sei anni di attivismo, lotta alla camorra, opportunità per il territorio, sperimentazione di modi diversi di seminare legalità, a partire dagli orti urbani. Spegne la sua sesta candelina la Masseria Antonio Esposito Ferraioli, nata nel 2017 in un bene confiscato alla criminalità ad Afragola: un terreno enorme restituito alla collettività, oggi polmone verde della cittadina e punto di riferimento per oltre 300 famiglie che vi coltivano il loro orto.

“Da quando il bene confiscato è stato requisito allo Stato a quando lo abbiamo avuto in affidamento per restituirlo alla comunità sono trascorsi ben 20 anni” racconta il responsabile Giovanni Russo. Era il primo marzo del 2017 quando il bene – circa 120mila metri quadri in un terreno confiscato alla camorra di Afragola (via Procida) – viene affidato a una associazione temporanea di scopo formata da cinque partner: L’Uomo e il Legno, il Consorzio Terzo Settore, Cgil Napoli, Associazione Sott’e’ncoppa, Radio Siani la Radio della Legalità.

“Comincia un percorso di riscatto sociale sul bene confiscato più grande dell’area metropolitana di Napoli – racconta Russo – In quel bene dei cui confini lo stesso comune di Afragola non aveva bene contezza, nel luogo dove fino al 2016 c’erano sversamenti di rifiuti illegali e un frutteto enorme fu dato alle fiamme”.

Sei anni di impegno in cui non sono mancati momenti molto difficili. Le organizzazioni sociali che si sono prese cura del bene hanno fatto un lavoro enorme, infatti, non senza subire attacchi continui da parte di chi evidentemente non ne ha apprezzato l’utilizzo sociale: “Sono stati continui i furti, i danneggiamenti, gli atti intimidatori, di fronte ai quali non abbiamo mai chinato il capo, siamo andati sempre avanti a testa alta senza arrenderci mai, facendo di questo luogo un simbolo”.

Non a caso, la Masseria Antonio Ferraioli porta il nome di Tonino Esposito Ferraioli, un sindacalista della Cgil di Pagani ucciso dalla camorra nella notte tra il 29 e il 30 agosto del 1979, a soli 27 anni. Il suo impegno oggi vive tra le mura della Masseria, in una comunità di persone ha deciso di stare dalla parte della giustizia e della legalità. 

Diverse le attività sociali e culturali che vengono realizzate oggi all’interno del terreno, ma la principale è sicuramente quella degli orti urbani affidati a cittadini, associazioni e scuole.

“Una bellissima esperienza – sottolinea il referente della Masseria Ferraioli – che sta permettendo oggi a 308 famiglie di gestire la propria terra, ognuna della dimensione di circa 50 metri quadri, da cui vede nascere i frutti del suo lavoro, ma non solo. Si tratta di persone che vivono pienamente la vita comunitaria, qui hanno la possibilità di anche di stare semplicemente all’aria aperta, tra i duemila alberi da frutto che ci sono, riappropriandosi di uno spazio comune”.

Per festeggiare sei anni di riscatto e bellezza all’interno del bene confiscato di Afragola, i promotori del progetto organizzano una grande festa, in programma domenica 5 marzo dalle ore 9 alle 17. Sarà una giornata all’insegna dell’allegria ma anche della riflessione. “Tutti i cittadini e le scuole a partecipare ad una giornata per immaginare insieme il futuro della Masseria Antonio Esposito Ferraioli”. Si mangerà (nell’area food) e si potrà ascoltare musica dal vivo (con Perfettamentre e Xenon). La giornata sarà animata da giocolieri e artisti di strada, per un divertimento a portata di famiglia.

La Masseria Ferraioli compie 6 anni dove prima cera il malaffare oggi cè una comunità vitale 1

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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