La terra più amata: a Napoli voci della letteratura palestinese
«Le poesie raccolte in questo volume dimostrano un aspetto straordinario del popolo palestinese: l’essere riuscito a mantenere così forte il senso della propria identità storico-culturale, nonostante quanto accaduto in questi lunghi anni».
Così Luciana Castellina, giornalista, scrittrice e militante politica, interviene sul libro “La terra più amata: voci della letteratura palestinese” (edizioni Il Manifesto Libri), a cura di Wasim Dahmash, Tommaso Di Francesco e Pino Blasone. La raccolta di poesie, brani di romanzi e racconti brevi è stata presentata nella Basilica della Pietrasanta a Napoli con gli interventi di Luciana Castellina, Antonio Bassolino Tommaso di Francesco, Jamal Qaddorah e Mimmo Grasso.
«È la poesia di un popolo che soffre da 76 anni – spiega Jamal Qaddorah – e vuole solo vivere in libertà. Un popolo che desidera che sia applicata la vera pace, quella con la giustizia».
La terra più amata: voci della letteratura palestinese
È la prima antologia di letteratura palestinese moderna e contemporanea, pubblicata in Italia. Quella palestinese è una letteratura prevalentemente in lingua araba, che presenta caratteristiche e tradizioni proprie. Nella pagina di questa letteratura poco nota al grande pubblico, il dramma storico di un popolo e la nostalgia per la terra negata assumono valenza universale, nelle trame delle storie di vita e nella scansione dei versi. Un dramma collettivo si fa emblematico della condizione umana. Tra i temi affrontanti in questi scritti ci sono l’amore, l’esilio, la resistenza e la lotta all’oppressore, persecuzione e prigionia, il diritto alla vita senza rinuncia alla propria identità.