Giovedì, 21 Novembre 2024

Progetto IV Piano: un aiuto concreto per i detenuti con dipendenze di Poggioreale

Un aiuto concreto per i detenuti con problemi di dipendenza all’interno del carcere di Poggioreale, perché la vita in cella possa essere “riempita” e resa più umana grazie ad attività di socializzazione ed inclusione sociale. È quello che offre quotidianamente l’équipe integrata del Progetto IV Piano, intervento realizzato da circa 9 anni all’interno della Casa Circondariale di Poggioreale e promosso dal Dipartimento Dipendenze della Asl Napoli 1 Centro - in collaborazione con la UOS Serd Area Penale e in stretta integrazione con la Direzione di Poggioreale - insieme al gruppo di imprese sociali Gesco attraverso la cooperativa sociale Era.

Due aree di intervento: socializzazione e misure alternative

Due le principali aree di intervento di IV Piano: socializzazione e misure alternative.

Da una parte, ci sono le attività socio-riabilitative realizzate attraverso vari laboratori, tra cui il teatro, la lettura ad alta voce, lo sport, la produzione di manufatti, la realizzazione di piccoli aggiusti sartoriali, passando per gli incontri sui diritti e sulla Costituzione.

«Si tratta di attività inclusive, rivolte alla popolazione con diverse dipendenze detenuta a Poggioreale, che corrisponde complessivamente a circa il 30% su un totale di poco più di 2000 persone che sono recluse nella casa circondariale napoletana» spiega la coordinatrice nonché ideatrice del progetto Marinella Scala.

Negli ultimi anni, c’è stata una stretta sulle droghe. E sono sempre più le persone incarcerate anche per piccoli reati legati alle sostanze stupefacenti. Sebbene il Padiglione Roma sia diventato quello in cui si trattano i tossicodipendenti, i laboratori coinvolgono molte più persone, intorno alle 150 in tutta la casa circondariale, anche se si tratta di una cifra dinamica perché i partecipanti cambiano di volta in volta.

«Le cose sono cambiate in positivo negli ultimi anni, grazie anche alla nostra presenza e alla integrazione che siamo stati capaci di realizzare non solo per un modello in cui convivono pubblico e privato, ma anche per la stretta collaborazione con la Direzione del carcere e con gli educatori che sono straordinari – sottolinea la dottoressa Scala - Si è un po’ allungata l’ora d’aria, i detenuti del piano riescono a intrattenersi di più fuori alle celle o nella stanza grande a giocare a bigliardino o leggere qualche libro. La privazione della libertà resta ma almeno le condizioni di vita di queste persone stanno diventando più umane»

Il secondo asse di intervento del Progetto IV Piano è rappresentato dallo sportello per l’implementazione delle misure alternative rivolte ai detenuti residenti all’interno della Asl Napoli 1 Centro.

«Il Serd è presente all’interno stesso delle mura del carcere, ed è un caso rarissimo in Italia. Riceviamo le segnalazioni dei casi diagnosticati, poi realizziamo dei colloqui motivazionali che danno luogo alle nostre richieste di collocazione in comunità terapeutiche – racconta Marinella Scala – Sulla misura alternativa alla pena naturalmente si esprime la magistratura. Nell’anno 2023, siamo riusciti a collocare in comunità 123 persone, dato per fortuna in aumento negli ultimi anni».

Il momento conclusivo dell’ultima attività del progetto

Si parlerà di questo e del modello di lavoro integrato tra pubblico e privato martedì 16 luglio dalle ore 11 alle 14, all’interno della Chiesa della casa circondariale “G. Salvia” di Poggioreale, nell’ambito di una iniziativa in cui saranno resi noti i risultati del corso più recente realizzato con i detenuti: un laboratorio sulla gestione dei conflitti in famiglia e sulla genitorialità.

Durato complessivamente 6 mesi e condotto da Ludovica Mauriello e Lucia Rossi, il percorso ha portato alla produzione di un libricino sulle emozioni, con alcuni disegni realizzati dagli stessi reclusi per i loro figli.

Nel corso dell’incontro, in programma la mattina del 16, saranno coinvolte anche le famiglie che avranno un momento di dialogo e confronto con i propri cari detenuti e, alla fine, si mangerà una pizza. Per l’occasione, sono stati invitati i magistrati di sorveglianza. Saranno presenti: il direttore della casa circondariale di Poggioreale Carlo Berdini, il direttore del Dipartimento Dipendenze della Asl Napoli 1 Centro Gennaro Pastore, il presidente del gruppo di imprese sociali Gesco Giacomo Smarrazzo, il Garante dei diritti dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello.

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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