Welfare, gli operatori in assemblea pubblica annunciano mobilitazione
Circa cinquecento operatori sociali e socio sanitari napoletani si sono riuniti in assemblea ieri pomeriggio nei locali del ristorante Il Poggio di via Poggioreale per discutere della campagna di reclutamento dell’Asl Napoli 1 Centro che sta mettendo a rischio il ruolo della cooperazione sociale nei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari realizzati con l’Asl.
Guarda il servizio con l’intervista a Sergio D’Angelo
Si tratta di servizi che complessivamente impiegano circa 1200 lavoratori, molti dei quali con una esperienza ultratrentennale, in settori strategici come salute mentale, disabilità, dipendenze, inserimento lavorativo.
Dall’assemblea è emersa la necessità di una mobilitazione generale degli operatori del terzo settore per chiedere a gran voce il riconoscimento del lavoro fatto in questi anni, iniziato prima ancora che esistessero le aziende sanitarie locali e i corsi di laurea specialistici ma che ha sempre agito in integrazione con il servizio pubblico.
«Noi abbiamo assicurato in questi anni un ampliamento della capacità di risposta pubblica ai bisogni delle persone più fragili – ha sottolineato il presidente del gruppo di imprese sociali Gesco, Sergio D’Angelo - e questo riguarda l’intera città: i percorsi dell’abitare, dell’integrazione lavorativa e sociale. Intendiamo continuare a collaborare con il servizio pubblico nell’interesse di tutti i cittadini per non mettere a rischio non solo i posti di lavoro ma l’efficacia e la prossimità dei servizi».
Sul valore di questo modello integrato si parlerà in un incontro che le organizzazioni sociali hanno ottenuto con i vertici dell’Asl Napoli 1 Centro, in programma per mercoledì prossimo.