Gennaro Bottone, il mio Torrone dei Morti è un omaggio alla vita
Un dolce dedicato ai morti ma che riporta in vita fin dal primo morso. Stiamo parlando del Torrone dei Morti, leccornia a base di cioccolato appartenente alla tradizione napoletana e che, nel periodo della ricorrenza dedicata alla commemorazione dei defunti, il 2 novembre, è sempre presente nei banchi delle nostre pasticcerie e cioccolaterie.
Un prodotto d’eccellenza del territorio dunque che ha dei nomi. Fra questi, c’è il nome di Gennaro Bottone, artigiano napoletano che ha iniziato la sua avventura nel mondo del cioccolato a partire da un piccolo bar-pasticceria di via Solitaria. “Nel 1979 eredito da mio padre l’attività di famiglia, un piccolo bar-pasticceria. La passione per la cioccolata cresce in quel piccolo laboratorio che per me era casa, ma sapevo che era solo un punto di partenza, che la mia strada andava altrove”. È così che il giovane pasticcere decide di investire sulla formazione e frequenta un corso di pasticceria francese. È così che apprende tutti i segreti di una vera e propria arte. “Nell’85 decido di aprire un laboratorio più grande, con un considerevole sforzo economico. Dico addio alla piccolo laboratorio di famiglia che cedo ai dipendenti e investo tutto su nuovi locali e i macchinari necessari. Nasce così la vera cioccolateria Gennaro Bottone e tutte le specialità che ci hanno messo sul podio della cioccolata napoletana”. Negli anni ’90, dopo anni di sacrifici, Bottone ottiene il riconoscimento per cui aveva tanto lavorato. I clienti tornano da lui sicuri di trovare l’eccellenza e la voce si diffonde: i cremini di Bottone vanno a ruba, così come il Torrone dei morti. “Cremini e Torrone dei morti hanno la stessa base di partenza. Crema di latte e di caffè e poi pasta di nocciola, di pistacchio, di mandorla. Il nostro segreto è preparare tutto a partire da materie prime di grande qualità”. Fra le tante varietà di Torrone dei morti di Bottone è particolarmente apprezzata la versione al pistacchio. Il cioccolatiere napoletano non teme di svelare i suoi segreti e racconta ogni dettaglio del procedimento. “Partiamo da semplice pistacchio di Bronte, che lavoriamo fino a formare la crema. >Crema e il cioccolato sono la baseiper la ganache, il ripieno. Viene creata a parte la camicia di cioccolato, la sottilissima “scatola” trapezoidale che ricopre il ripieno. Per far fondere perfettamente i due elementi è indispensabile che abbiano la stessa temperatura. È questo un passaggio difficile ma importantissimo e il segreto per un torrone dei morti perfetto”. Nonostante la fama, un laboratorio immenso che dirige e il successo nelle vendite, Gennaro Bottone ha sempre un sogno nel cassetto. “Mi piace stupire i miei clienti con qualche novità. Quando varcano la soglia dei miei punti vendita e vengono avvolti dall’odore intenso di cioccolato sanno all’istante che non andranno via delusi. La sera vado a letto e mi risveglio il giorno dopo con questo obiettivo: garantire a chi sceglie Bottone sempre il meglio”.
È nel periodo dei giorni dei morti che è particolarmente valido ciò che diceva Forest nel famoso film “Forest Gump”: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quale ti capita.
Almeno facciamo in modo che siano cioccolatini buoni come quelli di Gennaro Bottone