Olimpiadi di Parigi: argento per Manila Esposito, la campionessa di Torre Annunziata
Un altro straordinario risultato per la più giovane delle atlete in gara alle Olimpiadi di Parigi 2024: Manila Esposito, la campionessa di 17 anni originaria di Torre Annunziata. Manila porta a casa un’altra medaglia d’argento, conquistata con la squadra italiana nella ginnastica artistica a squadre.
“Se questo sogno olimpico è iniziato alla grande, sta proseguendo oltre ogni aspettativa. Non ci sono parole per descrivere l’importanza di questo incredibile risultato, mancato a Tokyo di così poco e ora più che raggiunto”, scrive Manai Esposito sui suoi canali Social.
La campionessa azzurra, in una precedente intervista, ci aveva raccontato del suo esordio nella disciplina e di quanto fosse concentrata proprio sull’obiettivo Olimpiadi, oggi pienamente centrato. Nata a Boscoreale e cresciuta a Torre Annunziata, Manila ha lasciato Napoli quando aveva appena 5 anni, ma resta molto legata alla città dove ritorna periodicamente per riabbracciare i parenti.
Manila, quanto ti senti napoletana?
Io ho vissuto a Napoli, esattamente a Torre Annunziata, fino ai 4 anni e mezzo, poi con la mia famiglia mi sono trasferita a Civitavecchia e ora vivo a Brescia in un convitto insieme alle mie compagne di squadra, con cui ho un ottimo rapporto. Ma Napoli continua ad essere molto presente nella mia vita, principalmente attraverso i miei genitori che in casa parlano in napoletano. Inoltre, fino a poco fa, quando ero un po’ meno impegnata con le gare, venivo sempre giù a Natale e per le vacanze estive. I miei hanno lì tutti i parenti e gli amici.
Un ricordo che ti lega alla città.
Ero molto piccola quando sono andata via, ma ho questo ricordo nitido dei miei genitori che mi portavano a mare a Torre Annunziata, esattamente al Lido Azzurro.
Con la ginnastica artistica è stato amore a prima vista?
Sì, è stato il mio primo e unico sport. Ho incominciato a praticarlo quando aveva appena 5 anni e i successi sono arrivati quasi subito, con la serie A e la prima gara internazionale nel 2019. Da lì è partito tutto.
In che cosa la tua vita è diversa da quella dei tuoi coetanei?
Le mie giornate sono scandite dall’allenamento e dalle gare. Mi alleno sei giorni a settimana, mattina e pomeriggio; mentre in alcune ore del pomeriggio si concentra la scuola, ovvero quella che è il centro della vita quotidiana di quasi tutte le ragazze della mia età.
Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto questo sport?
Per ottenere risultati importanti, occorrono impegno, determinazione e grandi sacrifici, non tutti sono disposti a farli, perché non è uno standard normale di vita il nostro. Ma vengo gratificata dell’impegno profuso dalle vittorie e questo mi basta.
Che atmosfera si vive tra voi atlete?
C’ è una competizione sana; molte di noi vivono insieme e ci sosteniamo l’una con l’altra.