Lunedì, 07 Aprile 2025

Addio a Roberto De Simone, anima della cultura napoletana: si spegne a 91 anni il genio che ha ridato voce alla tradizione

L’Italia della cultura e dell’arte piange la scomparsa di Roberto De Simone, figura monumentale e insostituibile nel panorama artistico del Novecento. Il maestro si è spento all’età di 91 anni, nella sua casa di via Foria a Napoli, dopo aver lottato a lungo con problemi di salute. Negli ultimi tempi era stato ricoverato per una polmonite, e al momento della sua scomparsa era circondato dall'affetto dei pochi familiari rimasti, tra cui il nipote Alessandro, musicista e docente al Conservatorio San Pietro a Majella.

La notizia, partita dalle stanze dell’antico palazzo De Gregorio di Sant’Elia, ha attraversato Napoli come un’onda silenziosa e dolorosa, lasciando un vuoto profondo non solo nella città che fu il cuore della sua ispirazione, ma nell’intero mondo culturale italiano.

De Simone è stato molto più di un musicista: è stato musicologo, compositore, regista teatrale e d’opera, antropologo, narratore di un’identità collettiva. Un intellettuale totale, capace di indagare l’anima più profonda del popolo partenopeo, di trasformarne i suoni e i riti in opere d’arte, riscrivendo il vocabolario del teatro musicale con originalità e rigore.

Fondatore nel 1967 della Nuova Compagnia di Canto Popolare, ha contribuito a riportare alla luce antiche melodie e tradizioni orali che rischiavano di andare perdute. Il suo lavoro è stato una vera e propria opera di restauro culturale, che ha saputo coniugare passione popolare e sapienza accademica.

Direttore artistico del Teatro San Carlo tra il 1981 e il 1987 e poi, dal 1995 al 1999, direttore del Conservatorio di San Pietro a Majella, De Simone ha sempre saputo unire l’arte colta e quella popolare in un unico gesto creativo, rendendo Napoli protagonista della scena culturale internazionale.

Impossibile riassumere il suo curriculum ma basti ricordare alcune pietre miliari del nostro tempo:

  • “Gatta Cenerentola”, opera simbolo di un teatro musicale nuovo, radicato nella tradizione ma proiettato nel futuro;

  • “L’Opera Buffa del Giovedì Santo”, e il drammatico “Masaniello”, figura rivoluzionaria rievocata con forza scenica e passione politica;

  • “Mistero Napolitano”“La Festa di Piedigrotta”“Populorum Progressio”, e il “Requiem in memoria di Pier Paolo Pasolini”, composizioni che hanno saputo fondere il sacro e il profano, la memoria e l’attualità, in un linguaggio inconfondibile.

E poi le regie liriche, memorabili, che hanno segnato il Teatro alla Scala e il San Carlo, spesso accanto al maestro Riccardo Muti. Tra queste, spiccano i suoi lavori su capolavori dimenticati del Settecento napoletano, restituiti al pubblico con rigore filologico e sensibilità scenica.

Indimenticabili anche gli eventi speciali creati per il San Carlo: dalla “Festa Teatrale” per i 250 anni del teatro, allo struggente “Stabat Mater” con la voce intensa di Irene Papas, fino a “Eleonora”, opera dedicata al bicentenario della rivoluzione del 1799, dove la figura di Eleonora Pimentel Fonseca trovò espressione nel volto fiero di Vanessa Redgrave.

Con la scomparsa di Roberto De Simone si chiude un capitolo fondamentale della cultura italiana, ma la sua eredità vive, forte e viva, nelle musiche, nei testi, nelle ricerche e negli artisti che ha ispirato.

 Un custode delle radici, un visionario del futuro. Napoli perde uno dei suoi figli più luminosi. Il mondo dell’arte, un maestro senza eguali.

---------

Foto Cover di  Augusto De Luca 

Author: Redazione

Pin It
Image


CHI SIAMO

Napoliclick è un portale quotidiano di informazione sociale e culturale pubblicato dalla cooperativa Nclick.

DOVE SIAMO

Sede centrale:
Presso Gesco - Gruppo di Imprese Sociali
Via Vicinale S. Maria del Pianto, 36 complesso polifunzionale Inail
Torre 1, 9° piano - 80143 Napoli
ISCRIZIONE NEWSLETTER