Il muro di Napoli debutta al Teatro Politeama

Donatella Alonzi Il Click 06 Maggio 2022

Siamo nella città partenopea ed è il 30 settembre 1943: è l’ultima delle Quattro giornate di Napoli. Nonostante la cataratta e i suoi acciacchi fisici, Alfonso Carotenuto, che è un anziano professore di filosofia, comunista e fervente antifascista, decide di partecipare all’insurrezione.

Raccoglie dunque tutte le sue forze e scende in piazza a combattere i tedeschi in fuga. Non è solo in quest’avventura. Insieme con lui c’è Salvatore Borrelli che un tempo era bidello della sua scuola, adesso è il custode del palazzo in cui abita.

È il contesto in cui va in scena “Il muro di Napoli”, lo spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Giovanni Calvino e Giovanni Parisi, edito da Homo Scrivens, che debutta al Politeama di Napoli mercoledì 11 e giovedì 12 maggio 2022 alle 21.

Sul palco del teatro partenopeo, Gigi Savoia e Gianni Ferreri, protagonisti della pièce, con l’adattamento e la regia di Roberto Pappalardo. Con loro ci sono Patrizia Di Martino, Marianita Carfora, Roberto Pappalardo e Dalal Suleiman.

È una commedia che racconta quindi ciò che accade a Napoli subito dopo la cacciata dei tedeschi e l’arrivo degli americani. Nella finzione scenica, però, a pochi giorni di distanza in città giungono anche i russi, pronti ad alzare un muro che la divida in due.

Ecco la storia. Dopo aver cacciato i tedeschi, di ritorno dalla campagna di Russia, Vincenzo, il figlio di Alfonso, viene arrestato in compagnia di alcuni soldati sovietici. Subito si sparge la notizia che, oltre agli americani, siano entrati a Napoli anche le truppe dell’Armata rossa.

La notizia si diffonde così rapidamente da generare situazioni comiche, grottesche, drammatiche, che accompagnano lo spettatore in un vortice di emozioni, fino ad arrivare nella Napoli sotterranea dei ricoveri di guerra e delle anime pezzentelle

E a regnare è un sentimento comune: la paura. La paura della costruzione di un muro che dividerà la città in due zone di influenza: a nord i russi, a sud gli americani.

A cercare di nascondere una tragica verità al professore, che riguarda il vero motivo del ritorno di Vincenzo sono Sofia, la figlia di Alfonso, Filomena, sua cognata, e a modo suo Salvatore. La situazione sarà resa più complicata da Assuntina, la fidanzata di Vincenzo, che nel frattempo è costretta a fare la “signorina”.

Le musiche originali sono di Mariano Bellopede, la scenografia è di Laura Simonet, i costumi sono di Francesca Colica, il progetto grafico è a cura di Mariano Ferreri.

Lo spettacolo è prodotto da Associazione Libra Produzioni e Teatro Augusteo.

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