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Napoliclick è un portale quotidiano di informazione sociale e culturale pubblicato dalla cooperativa Nclick.
«Mi chiamo Iva, vengo dall’Albania. Sono qui per raccontare la mia storia, fatta di violenze, sofferenze, dolore, tradimenti e delusioni». Sono le parole di Iva Sarika, la giovane autrice della breve autobiografia “Vestita di rosso” (Book sprint edizioni, 2023, acquistabile online e tra pochi giorni in libreria): il libro sarà presentato a Serino, in provincia di Avellino, mercoledì 8 marzo in occasione della Giornata internazionale della donna.
Perché raccontarsi in un libro così giovane? «Perché, dopo le tante sofferenze e violenze subite dal mio ex marito, ho finalmente trovato la forza di denunciare. L’ho fatto soprattutto per i miei figli, loro stessi vittime di violenza e che hanno assistito a quello che ho subito negli ultimi anni».
La Sarika, insomma, a soli 28 anni, ha vissuto già molte esperienze che l’hanno segnata ma ha trovato anche la forza di rialzarsi e superare i momenti più neri: «Con questo mio libro, vorrei divulgare il mio messaggio a più persone possibili, perché chiunque subisca ogni genere di violenza deve trovare in sé la forza di denunciare e deve sapere che non è solo».
Iva arriva in Italia quasi 8 anni fa per amore: «Mio marito mi convinse che dovevamo lasciare tutto nel nostro paese e trasferirci qui in Italia, dove avremmo cominciato una nuova vita insieme. Era il 2015, prima andammo a Trento, poi rimasi incinta. Partorii nell’agosto 2016, dopo vari litigi perché lui diceva di non essere il padre di nostro figlio, si convince della sua paternità: il piccolo era uguale a lui. Ma le cose non miglioravano tra noi, le liti diventavano sempre più violente e le minacce sempre più pesanti. Poco dopo avevo in grembo la mia secondogenita. Ma era chiaro che non potevo più vivere così, dovevo lasciarlo».
Nel 2018 diventa madre per la seconda volta: «Ma dovetti andare a lavorare, perché mio marito era agli arresti domiciliari e dovevo essere io a portare avanti la famiglia». La donna ricorda quel periodo come un inferno da cui ha tentato di scappare varie volte ma invano. Finalmente si convince, dice basta, conosce un’assistente sociale che le indica la strada: la denuncia e poi l’accoglienza in una casa protetta, in cui sarà al sicuro insieme ai suoi bambini. «Ho vissuto nella struttura anti-violenza dal 2019 al 2022, per me le operatrici sociali sono state fondamentali, mi hanno supportata in tutto. È con loro che ho trovato la salvezza. Dove ho preso la forza per rialzarmi? Da me stessa e dai miei figli».
Nel frattempo, l’ex marito torna in Albania: «Non so più niente di lui, mi basta sapere che è lontano».
Iva si rimbocca le maniche e comincia, sì davvero, la sua seconda vita: durante la pandemia il servizio civile presso una scuola, poi si rimette sui libri perché vuole diventare un Oss. Trova una casa e un lavoro, assecondando la sua naturale predisposizione verso gli altri. «Voglio dire alle donne di combattere per i propri diritti e lo faccio portando la mia testimonianza. Ogni esperienza può farti crescere e diventare più forte».
Iva Sarika (Albania, 10 ottobre 1994) attualmente vive in Italia; le sue passioni sono la musica e la scrittura che considera un dono. Ha scritto questo libro autobiografico, nonostante le difficoltà linguistiche perché sentiva di dover dire qualcosa di davvero importante.
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