All’Orientale un’aula universitaria in ricordo di Mario Paciolla
È stata apposta stamattina, all’interno di Palazzo Giusso, sede dell’università degli studi di Napoli L’Orientale, una targa dedicata a Mario Paciolla, “studente, giornalista, attivista, poeta ribelle, anima meravigliosa”. In questo modo, un’aula studio del secondo piano dell’ateneo universitario viene intitolata al giovane napoletano che proprio in questo luogo si è formato, conseguendo due lauree.
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Mario Paciolla, 33 anni, napoletano, lavorava come funzionario di campo nella Missione Onu di Verifica degli Accordi di Pace tra il Governo Colombiano e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia quando il 15 luglio 2020 fu ritrovato privo di vita nella sua abitazione a San Vicente del Caguán (Colombia).
Da oggi le nuove generazioni di studenti lo sapranno, conosceranno la storia di Mario, un esempio per tutti loro.
Scopo dell’iniziativa, coordinata da Link Orientale in collaborazione con il collettivo Giustizia per Mario Paciolla, infatti, è quella di fare memoria tra gli studenti, ricordando questo giovane uomo che è morto mentre lavorava per la pace, soprattutto dopo il silenzio insopportabile che è calato sulla sua morte, “chiusa” troppo frettolosamente come suicidio.
Che di suicidio non si trattò sono convinti i genitori di Mario Paciolla, Anna Maria Motta e Pino Paciolla, la cui esistenza da quando è morto il loro caro figlio è dedicata a ridargli vita e restituirgli dignità in tutti i modi possibili. E naturalmente a chiedere verità e giustizia per Mario, dopo i vari tentativi di depistaggio e la recente richiesta della Procura di Roma di “archiviazione” per suicidio, cui la famiglia Paciolla si è immediatamente opposta. “Noi non archiviamo” continua a dire la famiglia, sostenuta da una comunità sempre più numerosa.
Anche se al momento, non ci sono novità sul fronte giudiziario.
Con la famiglia di Paciolla, all’incontro di oggi sono intervenuti: Roberto Tottoli, rettore dell’università L’Orientale; Ile D’Angelo, presidente del Consiglio degli studenti dell’università di Napoli L’Orientale; Cristina Trei, coordinatrice di Link Napoli.
A seguire l’inaugurazione dell’aula universitaria, la proiezione del documentario “Come fuoco” girato da Salvatore De Chiara, nato da un'idea del cantautore Valerio Bruner che con Alessandro Liccardo ha chiuso l’evento con una performance musicale.
“Non si può essere ucciso – spiega Valerio, che era amico di Paciolla – Mario era animato da un fuoco interiore, come intendiamo sottolineare con questo documentario, già dal suo titolo. Era una persona che aveva una grande gioia di vivere e di aiutare gli altri”. “Crediamo impossibile questa ipotesi del suicidio in un momento di depressione, Mario è stato ammazzato”, dice convinto Bruner, che con lui ha trascorso il periodo universitario.
Per approfondire sulla vicenda di Mario Paciolla
Per approfondire sul documentario “Come fuoco”