Pupella Maggio e il Diana: un'amicizia oltre il sipario
La commozione diffusa nelle sale del teatro Diana e dietro le quinte, prima ancora dell’inizio della serata, coinvolge pubblico, artisti e addetti ai lavori di ogni genere. Si tratta della commemorazione di una delle più grandi attrici napoletane del ‘900, Pupella Maggio, che ha avuto luogo lunedì 16 dicembre nel luogo che vide il suo debutto nel 1941, il teatro Diana.
Al celebre teatro napoletano, che vanta più di novanta anni di gloriosa attività soprattutto nella prosa, l’attrice è sempre stata particolarmente legata. Oltre ad aver mosso lì i primi passi sulla scena, nella commedia “Domani mi sposo” con la compagnia del fratello Dante e la soubrette Sandra Linne, nella stessa sala scelse di presentare, nel 1995, la sua autobiografia intitolata: “Poca luce in tanto spazio”. In un messaggio di cordoglio in occasione della sua morte, l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la ricordò con queste parole: ”Non è stata solo la più grande attrice napoletana del ‘900, ma una protagonista della storia teatrale italiana che resta legata anche al suo nome”.
Durante la sua carriera recitò molte volte al Diana, dove era sempre felice di tornare anche in virtù della profonda amicizia che la legava alla proprietaria, Mariolina Mirra de Gaudio e dove ora sono esposti numerosi cimeli, ricordi della sua vita in teatro, donati dalla figlia per sua stessa volontà. Appena varcata la soglia della sala vomerese, infatti, ci si imbatte in una specie di museo dedicato alla grande attrice: fotografie, oggetti di scena, oggetti personali come spille e pettinesse, e persino una bellissima lettera che Eduardo le scrisse nel 1969.
Il sodalizio professionale con Eduardo De Filippo segnò una svolta nella sua carriera in quanto il regista la scelse per affidarle i ruoli di Titina quando quest’ultima si ritirò dalle scene; da allora Pupella divenne la nuova icona del teatro napoletano nonché punto di riferimento del grande Maestro. La bravissima Claudia Mirra, attuale proprietaria del teatro e organizzatrice della serata, è riuscita a ricreare un’atmosfera di altri tempi che rievoca il teatro napoletano della tradizione attraverso il ricordo della talentuosa attrice e dell’ambiente che la circondava.
Lo spettacolo commemorativo, condotto dal giornalista Giulio Baffi, è iniziato col filmato della serata in cui Pupella presentò la sua autobiografia al teatro Diana. In una sala gremita di appassionati di tutte le età, il pubblico ha avuto modo di apprezzare l’ironia e il savoir faire di una donna di spettacolo unica come Pupella. Dopo il filmato Cloris Brosca è intervenuta con una lettura, di grande intensità, di alcuni brani del libro. Il nipote della protagonista, Ben Maggio, ha portato la sua testimonianza di famiglia, sottolineando la sua ammirazione per quella generazione di artisti a cui appartenevano Pupella e i suoi fratelli, fatta di forza e resistenza, che riusciva a sdrammatizzare qualunque tragedia con una risata.
A Massimo Masiello, accompagnato dal Maestro Luca Mennella al pianoforte, è stata affidata l’esecuzione del brano “A bionda avvelenata” canzone tratta da una poesia scritta da Pupella Maggio e in seguito messa in musica da Fausto Cigliano. I versi, scaturiti di getto dall’estro dell’artista, arrivano alla platea col realismo crudo e schietto tipico dell’idioma napoletano. L’attrice comunica al pubblico le sue sensazioni, le sue debolezze e la sua frustrazione mediante un’esternazione vera e diretta che la rende vicina ad esso più che mai. Intervistato dal conduttore, Masiello ha affermato che per lui Pupella è sempre stata un esempio di eroismo teatrale, ogni sua presenza in scena una lezione magistrale, in sintesi: l’essenza di fare l’attore. E’ stata struggente la performance di due allievi della scuola di recitazione del teatro Diana, che hanno letto una lettera e vari pensieri scritti all’attrice da Eduardo.
Gino Rivieccio è intervenuto raccontando, visibilmente commosso, il suo primo approccio con la grande attrice e ha regalato al pubblico un’interpretazione magistrale nel doppio ruolo di Lucariello e Concetta di Natale in casa Cupiello. La serata si è conclusa con i saluti di Claudia Mirra, che ha ricordato sua madre Mariolina e Pupella Maggio con degli aneddoti sulla loro amicizia, e quelli di Nicola Miletti, a cui va il merito di aver organizzato l’archivio storico del teatro Diana. Artisti e organizzatori sono stati salutati dal pubblico con un fragoroso e lungo applauso, tributo alla figura delle due grandi donne che venivano celebrate.