Lunedì, 27 Gennaio 2025

Questo Napoli ha 53 punti e Sette vite

I punti sono sempre tre, ma quelli guadagnati contro la Juve sono sempre un’altra cosa. Sempre.

E ci proiettano a 53 punti, numero magico perché eravamo a 53 punti esattamente due anni fa, l’anno del Coso, e avevamo 53 punti alla conclusione del campionato scorso. E io ai numeri ci credo.

Sì, sempre tre punti sono, ma valgono di più. Soprattutto quando a questa Juventus fai perdere l’imbattibilità in campionato, di cui tanto si bullavano pur essendo quinti.. Soprattutto quando vedi la faccia di Thago Motta che sembra abbia mangiato yogurt scaduto dimenticato al sole, mentre tutto lo stadio esplode sulle note di O surdato ’nnammurato. È bello.

Sì sì lo so, voi adesso direte E va bene, comunque sono tre punti, ma sono tre punti speciali, innanzitutto perché sono tolti alla squadra più insopportabile che c’è, e poi perché ci preparano psicologicamente a prendercene altri in altre occasioni che si presenteranno a breve. Vincere fa bene, abitua a vincere.

La partita non è stata né semplice né lineare. La Juventus ha giocato un primo tempo discreto, più ordinato, anche con una difesa non impenetrabile, se non fosse per il portiere che gioca anche da difensore centrale, mentre il Napoli era ancora un po’ legato, nervoso. McTominay e Neres sottotono, peraltro, e quando loro non sono al meglio la differenza si vede.

«Un leader non guida un gruppo pensando a cosa manca, ma valorizzando al meglio quello che si ha» ha detto Conte a fine partita ai microfoni di Dazn, anche se in settimana, di ritorno da Bergamo, abbiamo visto che al megafono si esibisce anche meglio. Valorizzando quello che si ha. Ed è così, perché i ragazzi hanno reagito splendidamente, senza avvilirsi. Capo della ripresa è stato ancora una volta Frank Anguissa, il migliore in campo insieme a Lobotka, praticamente ubiquo, che segna un gol spettacolare di testa; poi il vantaggio arriva con il rigore di Lukaku, non eccellente in partita ma che trasforma in maniera magistrale.

Nel secondo tempo infatti, la situazione si è completamente ribaltata, quando il Napoli ha tirato fuori ritmo, gioco e qualità. La mentalità di questa squadra è stata vincente, poiché non si è assolutamente arresa, ma al contrario reagito molto bene a quello che è stato il clima generale della partita. Un clima da guerriglia urbana. Una partita che per fortuna è finita bene, ma che poteva essere una tragedia: l’arbitraggio infatti è stato, salvo il rigore dato al Napoli, assolutamente scandaloso.

L’arbitro Daniele Chiffi ha sistematicamente ignorato almeno sei cartellini gialli, falli brutti e violenti: i giocatori della Juve sono stati più di una volta dei veri animali. Come ad esempio su Politano, vittima di un pestone e di uno strattonamento indecente. Abbiamo vinto, ok, ma non dimenticherò facilmente il nome di Chiffi. No.

53 punti, dicevamo, e 7 vite, perché? Perché si è ripreso dallo svantaggio senza scomporsi. E poi perché ieri ho presentato al Diana il mio nuovo romanzo, Sette vite come i libri, e questa vittoria la considero un regalo!

(Foto di Carlo Hermann)

Serena Venditto
Author: Serena Venditto
È nata a Napoli il primo agosto 1980, per festeggiare il compleanno della squadra. Archeologa e scrittrice, è autrice di una serie giallo-umoristica con protagonisti il gatto detective Mycroft e un gruppo di amici impiccioni, di cui l’ultimo è l’ebook gratuito “Malù si annoia. Quarantena in giallo per quattro coinquilini e un gatto”. Cura per Napoliclick la rubrica #Barsport

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