Venerdì, 15 Novembre 2024

Spaesaggio, un contributo alla riflessione sulla rinascita dei borghi italiani

Dare alle cosiddette aree interne una possibilità che vada oltre il turismo, assecondando la loro vera vocazione, per contribuire così alla rinascita dei “borghi” italiani, centri storici spesso isolati nel paesaggio e per niente vivi, anzi, quasi disabitati. È lo spunto a una riflessione seria su un possibile cambiamento dei nostri paesaggi turistici il libro uscito con Rubettino dal titolo “Spaesaggio” di Daniele Vadalà, già professore di Storia di architettura, oggi funzionario architetto di procedure di valutazione di impatto ambientale presso il Ministero della Cultura.

Da cosa nasce il libro?

Questo libro nasce con l’auspicio di essere uno strumento o almeno uno spunto per una riflessione più ampia sul dibattito sui centri storici. Oggi ci troviamo nella condizione di sprecare, spesso, la vera vocazione delle cosiddette aree interne - pensiamo a quei centri isolati che si trovano soprattutto sull’Appennino ma non solo – che, per diverse ragioni, si sono guadagnate la patente di “borghi”, definizione funzionale ad attrarre e accogliere turisti, ma non certo alla rinascita di questi posti, considerati delle “riserve indiane”, cioè luoghi chiusi, arretrati, degradati, poco adatti alla vita sociale, insomma impossibili da vivere.

Come è maturata questa idea negli anni, secondo lei?

Si è fatta strada a partire dagli anni ’50 questa idea, che è poi diventata una sorta di tara ideologica, sulla scorta della ricerca del sociologo americano Banfield, che aveva parlato di “familismo amorale”, di cui il Sud sarebbe impregnato. Successivamente, si capì che la ricerca era completamente sbagliata alle fondamenta ma, pur essendo stata duramente criticata, la tesi del familismo amorale, anche a distanza di diversi decenni, continua ad avere seguito. 

Cosa si può fare per la rinascita delle “aree interne”?

Sarebbe importante fare una ricerca per capire cosa c’è e cosa manca in queste zone, dalla scuola primaria, ad esempio, che dovrebbe essere garantita in un piccolo centro, al lavoro agile. Magari scopriamo che i borghi più belli di Italia sono paesini in cui si può anche vivere e non mere mete turistiche. Con questo non voglio certamente demonizzare il turismo, ma far notare come con alcune azioni strategiche – elementi come l’equilibrio territoriale, la diminuzione della pressione sui grandi centri – si potrebbe invogliare le persone a non andare via ma a restare, contribuendo allo stesso tempo alla tutela del paesaggio. 

La presentazione

Il libro sarà presentato sabato 2 dicembre 2023 alle ore 10.30 a Napoli, presso la Basilica della Pietrasanta (piazza Pietrasanta 17/18), nel corso dell’incontro “L’ora del libro”. Con l’autore intervengono: Raffaele Iovine, presidente dell’associazione Pietrasanta Ets; Raimondo Pasquino, già Magnifico Rettore dell’Università di Salerno; Renato Briganti, docente di Diritto Pubblico dell’Università Federico II di Napoli; Antonio Tosi, presidente del Centro Studi Internazionale Territorio, Ambiente e Beni culturali TE. AM; Stefano Sorvino, direttore generale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania.

Modera Giuseppe Paccione, docente dell’Università Niccolò Cusano.

La comunicazione dell’evento è a cura di NapoliClick. 

Il libro

Se in un recente passato una serie di provvedimenti – nell’ambito delle politiche territoriali, di coesione, dei beni culturali – hanno messo in primo piano il paesaggio quale riferimento comune per lo sviluppo del Paese, a distanza di pochi anni, una sorta di smemoratezza sembra prevalere, con il rischio di dimenticare il valore culturale e persino anche taumaturgico del paesaggio. Su questo sfondo problematico spicca l’indebolimento di quello che può essere considerato, in senso lato, il sistema nazionale della cultura, composto non solo dalle strutture amministrative preposte alla tutela, ma da ogni soggetto, pubblico o privato, attivo nel riconoscere il valore del patrimonio culturale per la società, come recita la Convenzione di Faro del 2005. Emergono infine questioni di importanza cruciale per il futuro del Paese: la transizione energetica, le politiche del lavoro e il ruolo dei centri abitati posti nelle aree interne, ricchi di valori storici, comunitari e paesaggistici, oggi imbrigliati nella fuorviante ideologia dei ‘borghi’.

L’autore

Funzionario architetto presso il Ministero della Cultura, già docente a contratto di storia dell’architettura contemporanea a Catania e Reggio Calabria e dottore di ricerca in Ingegneria edile e progetto del recupero, ha svolto attività di ricerca sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, tenendo lezioni e conferenze in Italia, Germania, Regno Unito, Francia, Canada, Spagna. Ha recentemente pubblicato Verso un’architettura ecocentrica (FrancoAngeli, 2020) e Spaesaggio (Rubbettino, 2023).

Spaesaggio un contributo alla riflessione sulla rinascita dei borghi italiani 1

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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