Iniziativa in memoria di Giulia Tramontano all'Università L’Orientale
Venerdì 20 dicembre alle ore 10 nel palazzo Santa Maria Porta Coeli in via Duomo, sede dell’Università degli studi di Napoli L’Orientale, si terrà una giornata in memoria di Giulia Tramontano, studentessa dell’Orientale nel corso di laurea triennale in Studi Internazionali dell’anno accademico 2013-2014.
Nel cortile del palazzo il Rettore Roberto Tottoli dedicherà la panchina rossa alla memoria di Giulia Tramontano scoprendo una targa.
A seguire il monologo teatrale ispirato alla storia di Giulia “Io sono Timoteo” con l’attore Francesco Annella. Alle 11 ci sarà il coro “NewMaLab” curato dall’associazione le Kassandre per il contrasto alla violenza di genere e poi reading teatrale tratto dallo spettacolo “Disconnessione” di Yvette Nolan. Interviene la regista e traduttrice Sara Riccetti Selim.
Infine momento di riflessione e di sensibilizzazione sulla violenza contro le donne con la presentazione dei progetti attivi presso il Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati nonché di lancio della Call for Ideas “Una panchina rossa in memoria di Giulia Tramontano. Le voci de L’Orientale contro la violenza sulle donne”. Le risorse creative e accademiche che perverranno in risposta alla Call, saranno presentate durante un evento in programma nella primavera 2025 presso la sede del Dipartimento.
«Questa in memoria di Giulia è una delle tante iniziative contro la violenza di genere organizzate all’Orientale dove, da sempre, il tema è particolarmente sentito. La tragedia che ha colpito Giulia ha colpito molto la nostra comunità a maggior ragione perché Giulia era una nostra studentessa» dice il Rettore Tottoli.
«La componente creativa dell’evento vuole mettere in risalto l’importanza della creatività nei processi di elaborazione di modelli e percorsi formativi di inclusione e di educazione alla resilienza. In un’epoca che punta sulla spettacolarizzazione mediatica della violenza, le azioni messe in campo dal Dipartimento vogliono richiamare l’attenzione sull’esigenza della riflessione condivisa e della sensibilizzazione profonda che l’università deve svolgere in primo luogo come comunità di persone direttamente coinvolte nei processi di educazione alla cittadinanza attiva, persone che si interrogano con preoccupazione su un fenomeno così tristemente pervasivo quale il femminicidio e scendono in campo attivando risorse creative e strategie diverse di narrazione» dice Maria Laudando, responsabile dell’iniziativa.