La scorta di Enrico, a Napoli la presentazione del libro di Luca Telese
Il giornalista Luca Telese, unendo la sua voce a quelle di alcuni testimoni, costruisce il racconto corale di una stagione insieme perduta e attualissima. Il risultato è nel suo libro “La scorta di Enrico. Berlinguer e i suoi uomini: una storia di popolo”, che verrà presentato a Napoli martedì 30 maggio alle 17.30 presso Re.Work, al Centro Direzionale (Is. E2), nel corso di un evento organizzato dall’associazione culturale Merqurio e dalla Fondazione Valenzi.
Ne discutono con l’autore: Roberto Bertuzzi, Guido D’Agostino, Gianluca Daniele, Berardo Impegno, Serena Sorrentino, Lucia Valenzi. Modera il giornalista Claudio Silvestri.
Berlinguer e i suoi uomini: una storia di popolo
I protagonisti di questa storia vengono dalla resistenza: al fascismo, alla violenza, alla fame. Hanno percorso vie diverse: dalle montagne partigiane alle catene di montaggio. Sono arrivati a una medesima destinazione: il Partito comunista italiano. Che a un certo punto delle loro vite si incarna nella figura di un uomo, Enrico Berlinguer.
Questa è la loro storia, intrecciata a quella del loro leader. È fatta di tante vicende pubbliche – dalla primavera di Praga al golpe cileno, dalla rottura con Mosca all’attentato di Sofia – e di altrettante testimonianze private che illuminano vittorie e pericoli, scorci di confidenze e di intimità.
Racconta gli anni al servizio di una missione, per il partito e per il Paese, che univa le famiglie di Berlinguer e dei suoi uomini in una paura fin troppo concreta, come dimostra il tragico destino di Moro e della sua scorta. E si allarga nella foto di gruppo di un popolo che nella stagione breve e folgorante di Berlinguer visse la propria appartenenza politica con un’intensità forse mai più raggiunta.
Luca Telese è giornalista, saggista, autore e conduttore televisivo.
Non c’è apologia, e nemmeno agiografia in questo racconto: solo un’asciutta e preziosa esattezza, in cui la normalità di quella classe dirigente, rispetto alla irresponsabile follia di quella presente, sembra davvero un bene rifugio.
Quello emesso dalla scorta di Berlinguer non è il sospiro nostalgico per un passato che non tornerà mai: è il seme di una storia che oggi può far nascere nuovi frutti con il suo esempio. Una, dieci, mille, scelte di vita.