Premio letterario Una Città Che Scrive
L’evento di premiazione della settima edizione del Premio Letterario Una Città Che Scrive, fondato nel 2016 da Giovanni Nappi, si è tenuto venerdì 10 giugno 2022.
Quest’anno il concorso è stato dedicato all’Isola di Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022, con la sezione speciale intitolata “Procida Nel Cuore”.
Tra i 712 partecipanti, ecco i nomi dei 12 finalisti a cui è andato il riconoscimento attraverso il premio in pubblicazioni nell’antologia “Procida Nel Cuore”, edita dall’associazione “Una Città che..”: Carmen Toscano, Salvatore Esposito, Simona Nardo, Loris Avella, Caputo Gaetano, Rodolfo Andrei, Sarah Romano, Stefano Peressini, Giuseppe Sorrentino, Gabriele Notaro, Gisella Fidelio e Sara Rispo.
Il riconoscimento per la sezione scuola è stato assegnato all’I.C. Enrico De Nicola di Casalnuovo di Napoli. I ragazzi sono stati premiati alla presenza del loro Dirigente Scolastico, Prof. Gerardo Salzillo.
Sono tutte donne le vincitrici del premio letterario, che oltre alla pubblicazione del loro testo nell’antologia hanno vinto anche un premio in denaro.
Al terzo posto si è classificata Maria De Angelis, al secondo posto Patrizia De Luca e prima classificata è risultata Miriam Stavolo.
Poesia di Miriam Stavolo:
Procida, spiffero di cielo (di Miriam Stavolo)
Perdona i miei recessi:
scrivo di te con mani tremanti e trame nel petto.
Spiffero di cielo
che con inesauribile meraviglia dormi e vegli su questa terra.
Con te
di essenza e di silenzio a lungo la mia anima ho nutrito...
oltre volte d’argentite,
oltre il soave precipizio della Luna, ricoperta di polvere – apoteosi della quiete –
esistenze senza tempo ho vissuto, e d’amore ho strepitato
nella furia delle tue correnti.
Da te ritorno
custodita tra venti di passione, sorretta dalle mani del cielo.
Verso te tendo
come spirito celeste
sospinta da desideri d’eterno.
A te mi ricongiungo
in rimembranza di sfavillii repentini e come granello di sabbia
contro brezze e maree
mi getto.
All’ombra del redento
ricamo per te
etereo incanto,
e come remoto germoglio nel mattino dei tuoi sospiri sboccio.
Tu, che nel candore
dei tuoi cieli,
alleggi su mari sconfinati, come dormiente sirena... fa di me il tuo marinaio
e nel dolce canto della terra mia mi spoglierò di queste vesti
e questo nome abbandonerò.
Terra mia,
floridezza e prodigio,
sei radice perduta
sei redenzione per l’anima.