Ingegno, sacrifici e riscossa nelle “Storie verosimili della Città di Napoli”
Il volume di Felice Balsamo, “Storie verosimili della Città di Napoli”, edito dalla casa editrice “Bookabook”, è il frutto di un lavoro sul campo, di un uomo appassionato di Napoli che, zaino in spalla, ha girato per vicoli, strade e zone dimenticate della Città, assistendo a quelle che lo stesso autore ha definito “rappresentazioni teatrali a cielo aperto”.
Balsamo, informatico ed esperto di comunicazione, oltre che uomo pratico delle Istituzioni (ha lavorato per oltre un decennio presso la Casa Comunale), ha iniziato questo viaggio prima per motivi di lavoro ma ben presto si è appassionato alle storie, ai volti, alla umanità di tanti concittadini ed ha iniziato a raccontarli sui suoi canali social in modo talmente sagace che il successo di pubblico lo ha spinto a selezionare una parte (40) di questi racconti ed a pubblicarli con una casa milanese, ricevendo una grande risposta di pubblico (oltre 700 copie polverizzate in pre-vendita, seconda stampa in arrivo).
Si tratta di storie che raccontano una Napoli del recente passato, di persone vere che hanno raccontato all’autore i sacrifici, gli escamotage e le rinunce fatti in tempi difficilissimi per portare avanti le proprie famiglie ed assicurare un futuro migliore ai figli ed alle generazioni successive.
E sono storie di riscatto, di figli laureati e ben inseriti nel contesto sociale (molti al Nord, perché il fenomeno migratorio, ahimè, è ancora attualissimo), di panni stesi retti da fili fisici ma anche metaforici, a cui è affidato il compito di unire vissuti e origini diversi e complessi.
Sono racconti che hanno odori, sapori, luminosità, effervescenza, sapienza, che ci fanno incontrare lavoratori del piperno, signore “che fanno le scale”, Omeir che diventa O Meglio, un sarto cieco, un scaltro signore che noleggiava per 3 euro costumi ed asciugamani ai passanti al Lido Mappatella, Tina “la postina” che vende i numeri per le file agli Uffici Postali, tarallari, acconciapiatti, arriffatori, riparatori di bilance, calligrafi, pellettari, acquavitari, mozzonari, nevajole.
Il tutto in location bellissime e semisconosciute, nascoste, sottovalutate, da Vico dei Panettieri a Vigliena, da Via Lavinaio a Salita Moiariello passando per Santa Luciella ed il suo teschio con le orecchie o per l’Auditorium popolare ai Quartieri Spagnoli.
Emerge, inoltre, una rete di solidarietà e di reciproco sostegno che si è concretizzata anche in atti storici come il dare rifugio a famiglie ebree presso i passaggi sotterranei di Porta Capuana oppure ai furgoncini con i quali i ”Cantinola” (traslocatori in gergo) fornirono generi alimentari e vestiti agli sfollati del terremoto del 1980, antesignani di quella che sarebbe stata la Protezione Civile.
Insomma, un vero e proprio invito a vivere profondamente Napoli, percependone l’energia e guardandola con occhi scevri di cliché, folklore, luoghi comuni.
Bellissime le foto di 5 fotografi non professionisti (Velia Cammarano, Fiancarlo De Luca, Leandro Felicioni, Salvatore Elefante, Fabrizio Reale), occhi attenti e puntuali delle varie storie.
L'autore
Felice Balsamo, nato a Napoli nel 1975, è un informatico che, per indole, esplora ogni angolo della sua città, consumando decine di paia di scarpe, inerpicandosi tra i vicoli, riportando alla luce eventi dimenticati e ascoltando numerose storie di chi, nonostante avesse poco, ha aiutato gli altri.