Serena Autieri straordinaria nella Sciantosa al Cilea
Minuta, non bella, con due occhi che parlano al cuore: così Libero Bovio descrisse Elvira Donnarumma, la celebre cantante di fine Ottocento e inizio secolo scorso che conquistò il cuore del pubblico per le sue interpretazioni delle canzoni classiche napoletane.Piccola di statura e rotondetta di fisico, bruna e non bella, Donnarumma era dotata d'una straordinaria carica di simpatia e di un entusiasmo trascinante, tanto che fu contesa da impresari e ammiratori. A lei si ispira l’attrice e cantante Serena Autieri (lei, al contrario, alta, bella e bionda) applauditissima chanteuse al Teatro Cilea di Napoli, dove ha portato in scena La Sciantosa uno dei suoi successi più noti.
Un’ora e mezza di performance e quattro bis a grande richiesta del pubblico, per ripercorrere le gesta artistiche della celebre capinera, dominando, da regina del palcoscenico qual è, con un one woman show cucito addosso a lei da Vincenzo Incenzo come autore dei testi e dal regista Gino Landi. Mentre racconta la storia di Elvira Donnarumma, Autieri realizza una metamorfosi on stage, trasformandosi da Pulcinella a Jessica Rabbit, sempre senza perdere sorriso e savoir-faire, proprio come una sciantosa che si rispetti. “Come facette mammeta”, “I’ te vurria vasà”, “A tazz’ e cafè” passando per “Serenata napulitana” e “Chiove”, oggi ascoltabili solo con il grammofono a tromba fino ai bis con l’intramontabile “Passione” di Bovio: il cafè chantant di Serena Autieri, sebbene non sia accompagnato dal classico passaggio tra i tavoli ma uno spettacolo dal classico format frontale, incanta il pubblico del Cilea. Che in questo storico teatro vomerese trova sempre tradizione e divertissement, risate e l’intramontabile magia delle performance dal vivo.Autieri fa rivivere e protegge la Napoli che fu, quella della poesia e delle lacrime, dell’amore e della nostalgia e riesce a riportare in vita le atmosfere di fine ottocento, con amore, grande talento e un dominio della scena fuori dal comune.