Mercoledì, 25 Dicembre 2024

The red lion, ovvero la vita in campo

Tra attacchi, difese e così via, le metafore del calcio sono prese direttamente da quelle della guerra. È un campo minato, un luogo dove si consuma la battaglia della vita in 90 minuti, e che importa che giù sull’erba ci sia un Maradona o la squadra di serie D: ci struggiamo come se in un’ora e mezza si dovesse decidere il nostro destino.

Così anche una squadra dilettantistica come quella messa in scena per la piéce “The Red Lion” (fino al 21 Novembre al Bellini) può appassionare e far riflettere, soprattutto se prende a pretesto la chimera del successo di giovani promesse che sgomitano, spargendo finta ingenuità, per entrare nell’olimpo del professionismo. Dopo il Don Juan in Soho il Bellini propone un altro testo del drammaturgo inglese Patrick Marber, con adattamento Andrej Longo e la regia e la colonna sonora di Marcello Cotugno. Piena di ironia e di amarezza, ogni drammaturgia di Marber del tipico humor British conserva principalmente la capacità di fotografare situazioni con poche battute, senza però liquidarle con un che di definitivo, ma lasciando allo spettatore la libertà – e il compito – di ingoiare il boccone, di elaborare i fatti, di usare il teatro come strumento per riflettere e non solo come occasione per intrattenersi. Qui in scena vediamo tre personaggi, ripresi nell’intimità dello spogliatoio, prima e dopo la partita.

The Red Lion Ph SalvatorePastore S7A1897

Un giovane talento - il bravo Simone Mazzella - che vuole farsi strada ma nasconde un segreto: pur giocando benissimo, ha un ginocchio fuori uso, che va avanti solo a furia di iniezioni di sostanze illecite. Attorno a lui due personaggi che sono l’uno l’opposto dell’altro: un anziano factotum della squadra – magistralmente interpretato da Nello Mascia – a sua volta ex promessa del calcio, che ha vissuto la gloria e il declino del sogno sul campo verde, fino a toccare l’abisso dell’alcol e della strada, ancora animato da buoni sentimenti (almeno in apparenza) e che vuole prendersi cura del ragazzo disinteressatamente. Dall’alto l’allenatore (Andrea Renzi) senza scrupoli, che gli suggerisce di buttarsi a terra in area di rigore, di firmare il contratto solo per venderlo e trarne profitto, che insomma lo considera come una marionetta del Subbuteo più che come una persona.

The Red Lion Ph SalvatorePastore S7A2216

Diviso tra arrivismo e buoni sentimenti, il ragazzo farà a un certo punto una scelta che però non si rivelerà la migliore per lui, e per nessun altro in verità. La pièce, localizzata in una squadra della provincia campana, riesce a trasmetterci con forza l’idea che la perdita dei valori sia la vera tragedia dell’uomo moderno, che si ritrova privo di guide reali, di punti di riferimento esterni tanto forti da risultare invincibili, e la messinscena, così scarna e allo stesso tempo quasi poetica, contrasta con un linguaggio a volte violento, cinico, intriso di avidità e di spietatezza.

Straordinari gli attori in scena e una curiosità: Nello Mascia e Andrea Renzi ricompongono a teatro la coppia calcistica de “L’uomo in più”, il film d’esordio di Paolo Sorrentino.

Fino a domenica 21 novembre al Teatro Bellini 

Ida Palisi
Author: Ida Palisi
Giornalista professionista, esperta di comunicazione sociale, dirige l’Ufficio Comunicazione Gesco. Collabora con il Corriere del Mezzogiorno per le pagine della Cultura.

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