Il tempo non esiste nel Circus Don Chisciotte firmato Cappuccio e Latella
“Circus Don Chisciotte” è l’attesissimo spettacolo di Ruggero Cappuccio, con la regia di Antonio Latella, che si terrà il 13 giugno a2023 nell’ambito di Campania Teatro Festival 2023. Al Teatro Mercadante alle ore 21.00 in prima assoluta, con replica il giorno successivo alle 19, va infatti in scena lo spettacolo, con Marco Cacciola e Michelangelo Dalisi, che ha ispirato, attraverso i “battiti della bellezza”, l’immagine del Festival di Mimmo Paladino. Una coproduzione della Fondazione Campania dei Festival con il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale.
“Se il tempo non esistesse? Se il tempo fosse solo un’invenzione degli uomini per accettare la parola fine? Se l’eterno viaggiare fosse solo un eterno finire un po’? Due uomini fuggono da loro stessi per incontrare un altro sé, nei luoghi della mente, nei luoghi abitati solo dalla parola e dalla lingua. La lingua come unica possibilità per viaggiare nell’infinito mondo, nonostante il nostro essere creature finite” Così Latella , fra i più importanti artisti del panorama teatrale internazionale, descrive il suo lavoro. “Non c’è un servo e un padrone, non c’è un intellettuale e un uomo del popolo, c’è un solo uomo che sa essere entrambi gli uomini, entrambe le possibilità che la vita ci ha dato: una attraverso la letteratura che si fa vita, l’altra attraverso la vita che si fa letteratura. Essere colti ed essere meravigliosamente ignoranti. Due lati della stessa medaglia. Due esistenze che si incontrano in una discarica, dove la discarica può essere solo una grande metafora di quel posto che sta prima dell’inizio di quella divina commedia che è la vita stessa, un posto dove la speranza viene lasciata, perché sperare non ha più senso. Penso a un luogo dove gli anziani vanno a leggere su un tabellone elettronico la distanza del loro ultimo viaggio, ma come per incanto quella parola non arriverà mai, perché alla fine non c’è un ultimo luogo, non esiste e non può esistere, perché noi siamo il luogo di noi stessi, noi siamo la prima ed ultima stazione. Il più grande dono che ci è stato dato è la parola, dalla parola noi abbiamo fatto lingua, il nostro eterno viaggiare. Il dono più prezioso che abbiamo sono le infinite moltitudini che le particelle (lettere dell’alfabeto) ci danno combinandosi in infiniti modi. Ogni lettera dell’alfabeto è una stazione del nostro stare al mondo, ogni parola una forchettata di spaghetti aglio olio e peperoncino”. Perché, come dice Don Chisciotte nel testo di Cappuccio, “un libro si scrive ogni volta da capo quando da capo si legge con amore”.
Info:
www.fondazionecampaniadeifestival.it