Assicurare ai nostri giovani un futuro a Napoli sarebbe il più grande Scudetto
Tanto tuonò che piovve. Alla fine il Napoli lo scudetto lo ha vinto a Udine, poi lo ha rivinto in casa con la Fiorentina e continuerà a vincerlo ogni singola partita fino alla fine del campionato. La città è ormai in un delirio di festeggiamento continuo e non sarò io a puntare il dito dicendo che ci sono cose più importanti a cui pensare. Certo che ci sono, infatti ne parlo ogni giorno, ma soprattutto mi adopero per trovare delle soluzioni.
Insomma, non mi pare il caso di mettermi di traverso e mi associo alla gioia di un intero popolo, dagli anziani che avevano perso la speranza di vedere ancora lo scudetto a Napoli, ai giovani che finora erano stati costretti a vivere di ricordi, attraverso i racconti di parenti e genitori.
Ecco, di bambini, ragazzini e adolescenti ne ho visti tantissimi in giro e ho pensato con un moto di tenerezza a quanti fra loro fra cinque, dieci o quindici anni non vivranno più a Napoli, andando a ingrossare il fiume in piena dell’emigrazione cittadina. Assicurare ai nostri ragazzi la possibilità di restare a casa loro, di poter costruire qui un progetto di vita e un futuro, sarebbe uno scudetto gigantesco, persino più grande di quelli di Maradona o di questo freschissimo di Osimhen e Kvaratskhelia.
Però è difficile, molto più difficile di una grandissima impresa sportiva che il Napoli compie dopo i lunghissimi anni della decadenza e della discesa agli inferi delle serie minori. Però è uno scudetto che dobbiamo davvero provare a vincere.