La Napoli del boom turistico tra affitti alle stelle ed emergenza abitativa
Se dovessi esprimere un’opinione sul boom turistico che sta vivendo la città, avrei difficoltà a schierarmi perché ci troviamo di fronte a un fenomeno estremamente complesso rispetto al quale non servono atteggiamenti da tifoso. Risponderei che in ultima istanza lo considero positivo, ma credo anche che sia venuto davvero il momento di riempire di contenuti la formula rituale secondo la quale “va governato”. Certo che va governato, ma come?
Una prima evidente criticità è rappresentata dall’aumento degli affitti, perché migliaia di appartamenti sono stati sottratti al mercato residenziale per essere destinati all’utenza turistica. Si registrano con crescente e allarmante frequenza sfratti di famiglie a basso reddito, spesso costituite da coppie di anziani, impossibilitate a pagare oppure non in possesso dei criteri più rigidi che in passato richiesti dai proprietari. Lo stesso disagio è vissuto dagli studenti fuorisede che denunciano prezzi sempre più inaccessibili per una stanza e si stanno accampando con le tende all'esterno delle facoltà universitarie. Cosa si può fare, al di là della denuncia? Cosa possono mettere in campo gli enti locali nel breve periodo, oltre che ovviamente fare pressione per un piano nazionale di edilizia popolare di competenza del governo?
Io credo che qualcosa si possa fare, se si dedica all’emergenza sociale (di cui quella abitativa è solo un aspetto) l’attenzione che merita. Per esempio, con una variante del Piano regolatore si può attribuire una diversa destinazione ai vecchi “contenitori” abbandonati, molti dei quali si trovano per giunta in pieno centro storico. Mi riferisco a ex scuole, ex chiese, depositi inutilizzati, che potrebbero essere trasformati in un periodo di tempo relativamente breve in studentati, ostelli, alberghi sociali. Un patrimonio immobiliare, spesso di proprietà comunale, imponente rispetto al quale bisogna seriamente iniziare a ragionare. Oppure penso all’ex Leonardo Bianchi, uno spazio enorme di proprietà della Regione che potrebbe essere conferito al Comune di Napoli.
Sono solo esempi, senza dimenticare i controlli perché le strutture destinate al turismo siano a norma di legge e in regola con gli adempimenti. Insomma, serve una rapida riorganizzazione delle risorse che abbia le stesse caratteristiche di urgenza di quelle attribuite alla festa per lo scudetto del Napoli, o alla tappa del Giro d’Italia, perché siamo di fronte a un’emergenza vera.