Venerdì, 19 Aprile 2024

La salute come diritto dopo la pandemia

La pandemia ci ha uniti facendoci sentire un po’ meno solo nel vivere un disagio, quello della malattia, mortale in alcuni casi, ad esempio per i più fragili. Ma ci ha anche fatto capire che la cura non è solo la semplice somma di terapie bensì ha molto più a che fare con una serie di altri aspetti psicologici, culturali, socio-economici, che riguardano le persone.

Persone, appunto, con i loro diritti, e non meri oggetti di interventi medici. È questa la tesi da cui parte il libro del dottor Gianni Tognoni dal titolo “La nostra salute. Promemoria controcorrente per il dopo pandemia” (Edizioni Gruppo Abele) in uscita domani, 11 maggio 2022. 

L’autore, medico da 40 anni, invita caldamente a riportare la salute al servizio dei cittadini. Salute intesa non solo come assenza di malattia ma stato di benessere psico-fisico complessivo: un concetto verso cui dovrebbe tendere anche l’organizzazione sanitaria complessiva. “Alcuni cambiamenti chiave sarebbero, da questo punto di vista, una adeguata formazione degli operatori, non solo personale medico ma anche infermieristico e sociale, una collaborazione più stretta e costruttiva tra sistema sanitario ed enti locali incaricati di monitorare le diseguaglianze socio-economiche”, spiega Tognoni. Elementi questi che, secondo l’autore, possono essere garanzia di un sistema inclusivo e non escludente verso le persone più svantaggiate in termini sanitari e sociali.

La salute non è solo voce di spesa!

La pandemia è stata una calamità inattesa che ha portato a cambiamenti radicali all’interno della società e risvolti drammatici nella nostra sfera di vita personale e collettiva. Gianni Tognoni la definisce «sentinella di cosa significa essere partecipi di una globalizzazione che entra nel quotidiano della vita e mostra la non-autonomia dei nostri processi decisionali». Viviamo in una realtà diversa, dove i bonus estemporanei elargiti alla popolazione sono promesse – o trappole – per negare la realtà dei fatti: il nostro sistema non è stato in grado di rispondere adeguatamente a questa emergenza di portata internazionale.

Ma non è tutta colpa del covid: questa epidemia ha solamente messo in luce carenze da sempre sotto gli occhi di tutti e per nulla nuove nel contesto italiano. Le differenze da regione a regione e fra nord e sud, le gerarchie nelle priorità, l’esclusione di intere fasce di popolazione, delle persone straniere, di quelle senza fissa dimora, dei più poveri. Un modello di sanità che rende l’articolo 3 della nostra Costituzione completamente inattuato, e l’articolo 32 – quello sulla salute come «fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività» – di scarsissimo valore attuativo.

Nel libro il ritorno alle origini

Nel saggio l’autore analizza la distanza crescente tra il rigore ufficiale delle metodologie scientifiche e i bisogni reali delle persone, documentando disuguaglianze e iniquità. Le domande che Gianni Tognoni si pone su cosa non funzioni nel Sistema sanitario sono tante, ma per prima cosa è essenziale individuare quali siano le necessità di cittadini e cittadine e le lacune dei servizi offerti dallo Stato: la salute è infatti un diritto fondamentale di ogni individuo, indifferentemente dalla classe sociale e dalla fascia d’età. Gianni Tognoni propone un discorso radicale: il Sistema Sanitario Nazionale, nato insieme alla Costituzione, è stato considerato fra i migliori al mondo fin quando ha obbedito ai criteri di sostenibilità e ha risposto alle richieste fondamentali della cittadinanza.

Le successive riforme in senso aziendalistico lo hanno però reso sempre più distante dai bisogni reali, completamente disinteressato a un progetto-salute tanto individuale quanto collettivo. Rinviando a un futuro mai definito le promesse di riforma del welfare, la salute è diventata mera voce di spesa. «La sanità è affidata a un ministero che continua a chiamarsi della salute, ma il cui ultimo “piano” è della fine del secolo scorso: preistorico, rispetto alle crisi degli ultimi due decenni». Tognoni propone un ritorno alle origini: la sanità non può e non deve ridursi a un capitolo di mercato che deve produrre ricchezza, ma deve tornare a essere un servizio rivolto a tutte e tutti, senza distinzioni. O a farne le spese sarà la tenuta stessa del nostro vivere comune. 

L’autore

Gianni Tognoni è medico e, per 40 anni, responsabile della ricerca Clinica dell’istituto Mario Negri, nell’ambito di sperimentazione e politica dei farmaci, cardiologia, terapia intensiva, medicina generale, infermieristica, psichiatria, con interessi specifici in epidemiologia comunitaria e salute pubblica internazionale. Dal 1979, segretario generale del Tribunale Permanente dei Popoli. 

La prima presentazione del volume si terrà venerdì 20 maggio durante il XXXIV Salone Internazionale del Libro di Torino insieme all’autore e all’ex ministra della salute Rosy Bindi.

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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