Venerdì, 19 Aprile 2024

Acquaticità neonatale, oltre le paure dei genitori niente di più naturale per i bambini

Da ambiente acquatico ad ambiente acquatico: non tutti sanno che i bambini piccolissimi – per nove mesi immersi nel liquido amniotico, nel grembo materno – conservano una particolare affinità con il “mondo sommerso” anche dopo la nascita. E forse non tutti sanno che questa particolare affinità può essere conservata e allenata nei primi anni con particolari benefici psicofisici per il bambino e nella relazione con i genitori.

Sulla base di tali conoscenze si basano i corsi di acquaticità neonatale, destinati a bambini dai 0 ai 3 anni. Si tratta di attività ludiche e motorie della durata di 30-45 minuti che - con la guida di un istruttore specializzato e con l’ausilio di giochi e galleggianti - vedono coinvolti piccoli e genitori. Durante gli incontri è possibile apprendere tecniche di rilassamento, si lavora sull’affiatamento genitore-figlio e si praticano esercizi che allenano la muscolatura dei bambini.

Ne parla Valentina De Notaris, istruttrice di nuoto al centro Acquachiara del Frullone, a Napoli.

A chi è consigliato un corso di acquaticità neonatale?

Praticamente a tutti. Partiamo dal presupposto che in acqua si utilizzano schemi motori orizzontali, inversi rispetto a quelli terrestri che sono verticali. Ciò determina il potenziamento dell’esercizio che si può fare sui muscoli paravertebrali, cioè i muscoli che corrono lungo la colonna vertebrale, e addominali. Questi gruppi muscolari sono importantissimi per la postura corretta e favoriscono attività come il gattonamento e, successivamente, la posizione eretta.

Molti genitori considerano insalubre la piscina per via del cloro utilizzato. Può essere veramente un problema?

È vero il contrario. Ad esempio, in bambini che soffrono di asma o di problemi respiratori il cloro ha un’azione antinfiammatoria benefica. Inoltre l’attività acquatica favorisce l’aumento della capacità polmonare, utilissima in soggetti che soffrono di tali disturbi.

E per quanto riguarda la paura di “bere”?

In genere i bambini ereditano da noi la paura dell’acqua. Basti pensare che nei primissimi mesi di vita l’acqua è un elemento famigliare e, soprattutto, fino ad un anno non esiste la sensazione di pericolo. Con il passare del tempo ciò cambia. Con il neonato il lavoro sarà più tecnico, è il genitore a portarlo a compiere specifici movimenti guidati da me, mentre con i bambini un po’ più grandi c’è anche un lavoro psicologico. La paura si può superare con il gioco.

Quindi la collaborazione del genitore è importante?

Assolutamente si. Bisogna innanzitutto istaurare un canale di comunicazione efficace e spesso siamo noi a trasmettere ansia e agitazione ai piccoli. Dico sempre, nella lezione di presentazione, che il corso di acquaticità neonatale sembra rivolto ai neonati ma è per i genitori.

Quali sono le reticenze che più spesso incontra nei genitori?

Quando chiedo di mettere il bambino sott’acqua. Fino agli otto-nove mesi di età i neonati conservano il riflesso faringeo. Questo è un vero e proprio “riflesso salvavita” che impedisce ai neonati di soffocare con un mezzo liquido. Con il tempo si perde ma, nel caso in cui il bambino continua a frequentare la piscina, imparerà comunque a trattenere il respiro nel momento in cui si trova sott’acqua. Nonostante spieghi dettagliatamente questa cosa, a volte i genitori continuano a temere il momento in cui chiedo di mettere il bambino sott’acqua.

Cosa fare per superare la paura?

Eh, questa è una bella domanda. L’unica soluzione è affidarsi al professionista e alla struttura che sceglie.

“Chist’ è o Paese ‘ddo mare”. Eppure proprio al sud c’è ancora una certa reticenza e paura a portare i bambini molto piccoli in acqua. Come mai?

È un fatto culturale. Partiamo dall’assunto che l’Italia è in generale abbastanza indietro per quanto riguarda l’attività dei neonati in acqua. Negli Stati Uniti, ad esempio, i corsi di acquaticità neonatale si tengono da oltre trent’anni. All’Acquachiara siamo stati fra i primi a proporre questo corso che io, personalmente, svolgo da 15 anni.

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Info:

http://www.acquachiarasport.com/

Chiara Reale
Author: Chiara Reale
Si occupa di promozione, strategia di comunicazione e management nel settore arte e cultura. Cura mostre di arte contemporanea ed eventi culturali.

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