Protagonisti! Le nuove generazioni italiane si raccontano

Dare voce alle nuove generazioni con background migratorio e al loro diritto di essere riconosciute come parte viva e propositiva della società, partendo dal ruolo dell’arte come strumento di inclusione, partecipazione e cittadinanza attiva.
Si è conclusa a Napoli la nona edizione di “Protagonisti! Le nuove generazioni italiane si raccontano”. Promosso da CoNNGI (Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane), Dedalus cooperativa sociale e Officine Gomitoli, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’appuntamento si è sviluppato per due giorni in diverse sedi: dal Museo Madre a Piazza Garibaldi, passando per Palazzo Caracciolo e il Centro Interculturale Officine Gomitoli, per un percorso fatto di confronti, workshop e panel tematici che ha attraversato simbolicamente spazi della città. Uno spazio di narrazione collettiva che ha messo al centro i giovani come attori del cambiamento e della costruzione di una società più giusta, aperta e plurale, arricchito dalla mostra fotografica “La scatola magica” a cura di Mario Spada e all'esposizione delle sculture in cartapesta del laboratorio di arti visive “Animà” a cura di Rino Squillante, Accademia Belle Arti di Napoli.
Noura Ghazoui, presidente CoNNGI, afferma: “Protagonisti è il momento di incontro annuale della nostra rete, composta da circa 50 associazioni aderenti su tutto il territorio nazionale. Nasce nel 2017 per accendere un riflettore sulle nuove generazioni con background migratorio, ragazze e ragazzi nate o arrivate in tenera età in Italia, che spesso neanche parlano la lingua del Paese d’origine. Si tratta di italiani a tutti gli effetti ma, in alcuni casi, non ancora riconosciuti con la cittadinanza. Il CoNNGI lavora su un documento programmatico che mette assieme tematiche come lavoro, scuola, salute, cooperazione internazionale, ma anche salute mentale ed empowerment femminile, in cui le nuove generazioni devono prendersi spazio e farsi ascoltare. Il messaggio è che questi ragazzi possono essere tutto quello che vogliono: l’arte in questo senso è fondamentale”. Tra i temi toccati nel corso della due giorni, anche il prossimo referendum Cittadinanza: “Un punto di partenza concreto che fa tornare al 1992, quando servivano 5 anni consecutivi di residenza ininterrotta per avviare le pratiche per la cittadinanza, rispetto ai 10 di oggi”, afferma Ghazoui.
Alba Lala, segretaria generale del CoNNGI, che ha moderato la sessione di restituzione dei panel nella seconda giornata, sottolinea: “Attraverso questo percorso abbiamo raccolto parole, esperienze e visioni delle nuove generazioni. ‘Protagonisti!’ non è solo un evento, ma uno spazio politico e culturale dove i giovani costruiscono cittadinanza, prendono parola e dimostrano che non chiedono più il permesso: lo spazio se lo prendono, con competenza, creatività e responsabilità”. La restituzione dei panel non è stata solo un momento formale, ma un vero atto collettivo di memoria e trasformazione. Abbiamo cucito insieme le voci emerse in tre luoghi diversi della città, portando in superficie l’urgenza di riconoscere le nuove generazioni come parte attiva del presente. Napoli ci ha accolti con la sua energia e le sue contraddizioni, e proprio da qui rilanciamo una visione plurale dell’Italia: un Paese che ha già in sé i semi del cambiamento, basta avere il coraggio di vederli e coltivarli. Il CoNNGI continuerà a sostenere spazi in cui arte, parola, educazione e partecipazione si intrecciano, perché crediamo in una società in cui ogni giovane possa sentirsi non solo incluso, ma necessario.
Il titolo dell’edizione 2025, “Identità in Movimento – L’arte come ponte tra culture”, è nato proprio come un invito a riconoscere la pluralità culturale come ricchezza collettiva e attraversare i confini simbolici che ancora oggi condizionano la piena partecipazione delle nuove generazioni alla vita pubblica del Paese. Elena de Filippo, presidente Dedalus cooperativa sociale, evidenzia: “L’Italia vanta oltre 2 milioni e mezzo di famiglie con almeno un componente con background migratorio (pari al 10 per cento del totale, secondo i dati Istat). Anche a Napoli, la presenza di figli di persone migranti è consistente e cresce sempre di più: è importante riconoscere che sono parte integrante della realtà dove vivono e crescono”. All’evento è intervenuto anche Luca Trapanese, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli.
Tra le testimonianze, quelle di Ismahan Hassen, Ruwani Perera e Fatima Ouazri di Dedalus cooperativa sociale: “Siamo cittadini e cittadine che partecipano alla vita del Paese, dove i nostri genitori hanno scelto di vivere e noi siamo nate e cresciute. Portiamo avanti il nostro senso di appartenenza attraverso forme artistiche e la partecipazione civile, ma chiediamo anche un riconoscimento formale della cittadinanza troppo spesso negata”, dice Ismahan, mentre Ruwani rimarca la richiesta alle istituzioni “di poter essere riconosciute in quanto persone che nascono e crescono sul territorio italiano”. Per Fatima, “riconoscere la società italiana come multietnica e plurale è un atto doveroso e democratico”.