Senza dimora morto a Napoli: l’autopsia stabilirà se è morto per il freddo
Un’autopsia farà chiarezza nelle prossime ore sulle ragioni che hanno causato il decesso del giovane trovato morto per strada sabato scorso nei pressi di Porta Capuana.
Se fosse confermato, come è stato ipotizzato, che la causa sia stata il gelo, si tratterebbe del primo morto per strada a Napoli dall’inizio dell’anno. Si stima che avesse tra i 30 e i 40 anni e origini nord-africane, il senza dimora trovato già cadavere dalle forze dell’ordine. L’uomo era stato visto già nei giorni precedenti nella stessa zona, dove era solito prepararsi un giaciglio per la notte.
La tragedia nella notte
La tragedia è avvenuta pochi chilometri dalla stazione Museo che, ricordiamolo, per l’emergenza freddo resta aperta ogni sera dopo la mezzanotte, proprio per costituire un rifugio per quanti trascorrono la notte in strada. Una decisione quella di tenere aperta la metropolitana nelle ore notturne per questo breve periodo, presa dall’amministrazione comunale di concerto all’Anm, dopo una serie di titubanze da parte dello stesso Comune di Napoli.
L’assessorato comunale alle Politiche sociali, nella persona di Luca Trapanese, aveva tra l’altro nei giorni scorsi potenziato l’accoglienza offrendo nuovi posti letto nelle strutture della città.
Tutto questo accade a pochi giorni dalla consueta celebrazione della Comunità di Sant’Egidio per ricordare, come ogni anno, i morti per strada a causa del freddo: la messa si terrà domenica 19 febbraio alle ore 12 a Napoli, nella chiesa di San Pietro Martire al Largo Bonghi.
I senza dimora in città
Sono circa 2000 i senza dimora che vivono tra Napoli e provincia. In aumento, tra di loro soprattutto gli italiani, anche giovani, mentre resta stazionario il numero dei migranti, anche perché la pandemia, in qualche modo, ha bloccato i flussi migratori. Diversi i servizi realizzati dal Comune di Napoli e dalle realtà sociali - col mondo del volontariato, in particolare quello cattolico, impegnato da sempre su questo fronte - per creare una rete di supporto rivolto alle persone più fragili.
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