Lunedì, 23 Dicembre 2024

Sirene e Manifesti di lavori in corso a Officine San Carlo

A Officine San Carlo sono stati presentati i lavori conclusivi di due progetti che hanno interessato i Laboratori Artistici di Vigliena: Sirene, con la performance finale dell’Officina di Tessitura a cura di Antonella Romano, e Manifesti di Lavori in Corso, il finissage dell’Officina di Fotografia a cura di Yvonne De Rosa.

Hanno partecipato alla performance di Sirene Claudia Cazzato, Cinzia Cecio, Antonia Cerullo, Gaia Sarnataro, Vincenza Vollono. Espongono, invece, i loro lavori fotografici Anastasia Beltrani, Alice Bruno, Angelo Cattolico, Daniela Ciaramella, Giuliana De Vita, Valentina Drago, Nicola Esposito, Renato Galise, Paolo Guardascione, Celecia Keeler, Savia Manco, Emanuele Mancuso, Kiara Ugarte Molero, Dimitrij Musella, Rossella Palermo, Antonio Racca, Alessandro Ruoppolo e Salvatore Testa.

Tessiture è un progetto artistico per raccontare con le mani e il respiro. Una mostra che costituisce una trama in divenire in un intreccio di fili paralleli. Un filo di ferro che intrecciato alle parole che affondano le mani nel mito e nella nostra storia, forma l’armatura del nostro sentire, racconto personale ed intimo nato per essere condiviso attraverso la scultura. Un racconto sapientemente eseguito con le dita, con lo sguardo attento, le mani ferme che lavorano il duro ferro per farne tessuto, respiro che governa le parole, attentamente scelte con il cuore e la sapienza di chi sa pescare in un mare di significati per trovarne il proprio. Ferro e parole per una trama che diviene racconto. Una Sirena. Performance artistica che vede nascere contemporaneamente un racconto e un’opera scultorea in fil di ferro. In una città immaginaria del Sud abitata da sirene e da uomini che temono il mare, c’è una donna che ricama sculture di ferro a mani nude, alle quali un uomo dona lucentezza bagnandole con l’acqua di mare. L’arte si fonde con le parole: il movimento diviene grido di donna, non più soffocato, diviene forza per esprimere tutto quello che non si può dire. Antonella Romano forgia le sue sculture con il fil di ferro intrecciandolo a mani nude. Uno stile inconfondibile, il suo. Leggere e pregne di significato, le sue installazioni sono veri e propri ricami in ferro, elemento forte, a sottolineare la forza della materia e quella delle nostre radici. Figure cariche di simbologia le sue Donne / Sirene rappresentano la summa dell’indagine poetica dell’artista partenopea. Libertà, istinto, fluidità, femminilità. La consapevolezza che bisogna sentirsi liberi di andare per restare, sentendo la forza delle proprie radici.

L’Officina di Fotografia ha svolto, nel corso delle sue lezioni, una riflessione sul concetto di periferia. Il titolo del finissage, Manifesti di lavori in corso, rende già esplicita la chiave di lettura della proposta espositiva: un progetto aperto, in divenire, che racconta la periferia vista da diverse angolazioni.

Le opere esposte sono state realizzate dai partecipanti all’Officina di Fotografia curata da Yvonne De Rosa. Quanto realizzato durante il laboratorio racconta un’esplorazione di ciò che è il potenziale del mezzo fotografico, terreno fertile per una inesauribile spinta creativa.

È così che la periferia viene interpretata nel suo significato più ampio. Non solo nella sua accezione territoriale e urbanistica, ma anche come confine temporale, emotivo, onirico. Una periferia esplorata come luogo di frontiera, fisico ed interiore. Descritta come spazio estremo dove si sperimentano relazioni, limiti, conflitti e valori.

Author: Redazione

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