Giovedì 18 luglio, ore 10.30, nella sala G. Siani del Consiglio Regionale Campania, avrà luogo il convegno “Il valore del lavoro di cura non retribuito”. Sarà un incontro importante, dedicato a un progetto politico culturalmente rivoluzionario, atteso da milioni di donne, ma tradito dalla politica italiana. Il punto 5.4 della risoluzione ONU Agenda 2030, approvata nel 2015 dell’Assemblea Generale e dedicato allo sviluppo sostenibile, lancia una sfida raccolta dalla presidente di Ferdecasalinghe/Obiettivo Famiglia, On. Federica Rossi Gasparrini: «riconoscere e valorizzare il lavoro domestico e di cura non retribuito, una priorità assoluta per milioni di donne».
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“Il programma GOL rappresenta una risorsa fondamentale per migliorare le competenze dei lavoratori e facilitare il loro inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro. Tuttavia, senza un’adeguata implementazione a livello regionale, rischiamo di vanificare tutti gli sforzi fatti finora. Non possiamo permettere che siano gli errori dei burocrati a smantellare la più importante azione di politica attiva per il lavoro mai avuta in Italia”.
EVAlab è la sartoria etica aperta dalla cooperativa EVA per sostenere l’autonomia economica delle donne in uscita dalla violenza. Fino a martedì 23 luglio 2024 EVAlab ha dato al primo temporary store, aperto tutti i giorni dalle 17 alle 20 escluso la domenica, nella spettacolare cornice del palazzo che fu sede dello storico Circolo dell’Unione a Santa Maria Capua Vetere, oggi restaurato con cura e amore da Camilla Sgambato.
La legge n. 55 del 15 aprile 2024 ha istituito gli Albi dei Pedagogisti e degli Educatori professionali socio pedagogici. Nel testo, viene indicata l’iscrizione all’albo degli educatori professionali socio pedagogici come requisito per l’esercizio dell’attività di educatore professionale socio pedagogico e di educatore nei servizi educativi per l’infanzia. Stesso discorso vale anche per l’esercizio della professione di pedagogista.
«Le donne sono penalizzate sia nell'accesso al lavoro con formule precarie che per quanto riguarda il Welfare. In Italia è insufficiente e una donna su cinque è costretta ad abbandonare la propria occupazione perché è impossibile l'alternanza con la gestione familiare».