L’undicesima casa alle Galleria d’Italia: in mostra il mondo dei femminielli
“Sono felice e orgogliosa che si parli delle tematiche Lgbt in una mostra così bella e ringrazio la fotografa Lina Pallotta che si è interessata alla nostra realtà”.
Così Loredana Rossi, vicepresidente dell’Associazione Transessuale Napoli (’ATN) commenta la mostra fotografica “L’undicesima casa”, in corso alle Gallerie d'Italia di Napoli fino al 5 maggio, che si apre con le opere di Lina Pallotta dedicate proprio alla vita quotidiana dei femminielli napoletani attraverso una collezione di ritratti, momenti di intimità e lotta per i diritti civili.
“L’undicesima casa” è la mostra dei tre artisti vincitori della prima edizione del Premio Paul Thorel, un osservatorio sulla scena creativa italiana che esplora le arti digitali e che individua nella fotografia il proprio linguaggio di ricerca e di orizzonte estetico. Il Premio Paul Thorel, assegnato con cadenza annuale, consiste in una residenza di un mese negli spazi della fondazione a Napoli, e riattiva lo studio e gli strumenti dell’artista Paul Thorel (1956-2020) - pioniere della fotografia e dell’immagine elettronica - per realizzare una nuova produzione artistica inedita.
In astrologia, l’undicesima casa è la casa delle amicizie e della forza del collettivo, della sua capacità di imprimere una differenza nella vita sociale. In mostra, ciò si declina in un viaggio nelle relazioni e nelle alleanze tra corpi, comunità ed ecosistemi; una commistione di organico e inanimato, umano e tecnologico. Nell’opera degli artisti le bolle ermeticamente sigillate della società contemporanea si dischiudono, rivelando un universo identitario complesso, che si muove tra paesaggi naturali, architettonici e virtuali. A emergere è un distillato di cultura popolare e sentimenti, che prolifera nei coni d’ombra formati dai media tradizionali e dalla cultura digitale 3.0.
Il percorso espositivo, oltre alle foto della Pallotta, include le visioni di Jim C. Nedd - sospese tra sogno e cruda realtà - che ha fotografato un gruppo di giovani napoletani, un corpo sociale, in un atto spontaneo di comunione con una natura primigenia. Infine, Clusterduck ricostruisce le icone, i simboli, e le istanze delle subculture di internet, dall’era dei forum e delle pagine statiche, a quella dei social media e dell’ipercondivisione controllata dalle multinazionali della Silicon Valley e da governi autocratici, alla ricerca di libertà e significato.
In mostra, Pallotta, Nedd e Clusterduck intercettano immaginari e forme di resistenza ai processi di gentrificazione culturale adottati dalle forze reazionarie del mondo reale, adesso che tutto questo è replicato dalle intelligenze artificiali nel mondo digitale, senza spazio per la dissonanza.
La mostra sarà visitabile fino al 5 maggio 2024; ingresso intero 7€, ridotto 4€, gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni e clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo.
- Via Toledo, 177
- 80134 Napoli
- Telefono: 800 167 619
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