Venerdì, 20 Dicembre 2024

Salvatore Emblema, ultimi giorni per visitare la mostra a Capodimonte

Un percorso diffuso tra gli spazi interni del Museo e quelli esterni del Real Bosco di Capodimonte, per approfondire quel processo di riappropriazione e sublimazione dell’elemento naturale e paesaggistico che ha caratterizzato gran parte dell’attività di dell’artista tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80. La mostra dedicata a Salvatore Emblema resterà a Capodimonte fino al 31 marzo 2023.

Ultimi giorni, quindi, per visitare la più ampia personale in un museo pubblico dedicata dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2006. A cura di Sylvain Bellenger, l’esposizione è realizzata con il supporto scientifico del Museo Emblema e del suo archivio, con la collaborazione dell’Associazione Amici di Capodimonte Ets.

La mostra si inserisce nel ciclo di mostre focus “Incontri Sensibili” in cui le opere di artisti contemporanei sono messe a confronto con quelle della collezione storica del Museo ed evidenzia la stretta relazione tra l’attività pittorica e la parallela ricerca in campo installativo di Salvatore Emblema.

Una mostra diffusa, tra Museo e Real Bosco

La mostra si inserisce nel filone di mostre monografiche dedicate al rapporto di alcuni artisti con la città di Napoli: Pablo Picasso, Caravaggio, Vincenzo Gemito, Luca Giordano, Santiago Calatrava. Salvatore Emblema (Terzigno, 1929 - 2006) nato alle pendici del Vesuvio, ha saputo coniugare lo scenario delle sue origini con il linguaggio astratto di matrice americana. Conosciuto per l'uso di materiali comuni, come la juta con cui ha composto i grandi dipinti segnati da figure geometriche, in mostra sono presentate anche opere meno note, tra cui alcune installazioni ambientali, indagini sul rapporto tra opera e ambiente, azione e contesto. Al successo che ha connotato gli anni ‘50 fino all’inizio degli anni ’80, è seguito un periodo di incomprensione da parte del pubblico. Per questo Capodimonte ha voluto fortemente dedicare a Salvatore Emblema un’ampia mostra, diffusa tra secondo e terzo piano del Museo, Cellaio e Real Bosco, ripercorrendo le fasi della sua ricerca, sia in senso cronologico che tematico. Per la prima volta è anche esposta, nella sala “Incontri sensibili”, l’installazione Scatole Trasparenti (1969-74), desunta da uno studio dell’artista.

Nella Sezione di Arte Contemporanea del Museo, le oltre 30 opere pittoriche rappresentano lo sviluppo della ricerca dell’artista in vent’anni di attività, tra gli anni ’60 e ’80.

Attraverso la pittura, Emblema destruttura e amplifica nello spazio gli elementi costitutivi del quadro, valicando la superficie del supporto.

Ne emerge una produzione operata dentro e fuori l’oggetto-quadro, pur lasciando inalterato quel linguaggio visivo e corporeo, fatto di colore, forma, luce e materia.

Qui tra le tele tinte, sovrapposte e detessute nelle tonalità di celeste, rosa, blu e nei caldi giallo, rosso o marrone esaltate nella loro materica bellezza dalla luce naturale in sala, spicca Senza Titolo / Terraemotus, 1984, l’imponente opera in terre colorate e carbone su tela di juta, misure 250 x 450 cm, originariamente realizzata per il tragico terremoto del 1980 che sconvolse la Campania. L’opera resterà nella Sezione di Arte Contemporanea del Museo come donazione degli Eredi Emblema a Capodimonte.

Lo spazio interno del Museo e quello esterno del Bosco trovano un ideale punto di convergenza nella sala “Incontri Sensibili”, al secondo piano. Qui l’orizzonte del giardino storico di Capodimonte incontra l’opera Senza Titolo, 1989, e lo schermo quadripartito dell’opera Scatole Trasparenti, un progetto inedito, risalente agli inizi degli anni Settanta che segna il tentativo più avanzato e rarefatto di includere la variabile ambientale e l’elemento paesaggistico all’interno dell’opera d’arte.

Nelle prossime settimane, sarà presentato il catalogo della mostra.

Author: Redazione

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