Carlo Faiello, compositore di Miserere: «La musica può unire le persone»
“Miserere”, il canto della passione ovvero il dolore straziante di una donna che perde suo figlio. A ideare e comporre una delle opere più struggenti e simboliche della Settimana santa, è il compositore napoletano Carlo Faiello che, per la messa in scena del dramma, si affida alla maestria dell’attrice Isa Danieli.
Quest’anno lo spettacolo-concerto avrà un valore sociale ancora più forte: sarà infatti rappresentato per i detenuti di Poggioreale (domani, giovedì 21 marzo alle 10, lo spettacolo è in programma nella chiesa della casa circondariale di Poggioreale) all’interno dell’iniziativa promossa dal Garante campano delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello.
L’evento sarà poi replicato, sabato 23 marzo alle 19, all’interno della suggestiva chiesa dell’Arciconfraternita della Santissima Trinità dei Pellegrini in via Portamedina alla Pignasecca, una delle più antiche della città.
Un doppio appuntamento che emoziona molto Carlo Faiello: “Io vengo dai Quartieri spagnoli, quando ci sono cresciuto io non erano come oggi. Sono sempre stato convinto che la musica dovesse essere sì intrattenimento ed espressione artistica ma anche qualcos’altro, cioè avere una funzione sociale e portare una speranza; unire le persone, al di là di ogni differenza, favorire una sensibilizzazione a certi temi”.
Non è la prima volta che l’opera “Miserere. Cantare la Passione” ideata e composta da Carlo Faiello assume un significato così profondo. Solo un anno fa, la rappresentazione veniva ospitata a Casal di Principe (Ce) come omaggio a Don Peppe Diana, il sacerdote assassinato dalla camorra per il suo impegno antimafia, peraltro proprio in corrispondenza del 21 marzo, giornata dedicata alle vittime innocenti di tutte le mafie.
La protagonista prescelta oramai da anni è la bravissima Isa Danieli, di cui Faiello dice: “È una grandissima artista, ha qualcosa di straordinario, nonostante abbia lavorato con i più grandi registi, si confronta con me costantemente. In lei, il talento e la bravura convivono con la dolcezza e una grande umiltà”.
Quella di “Miserere” è una lunga storia e ce la racconta il suo creatore: “Il canto viene fuori da un lavoro costruito su 3 livelli, c’è un primo livello di raccolta e ricerca nel campo della tradizione santa, con un momento dedicato all’ascolto delle donne, queste signore che partecipano ai canti sacri. Le ho seguite quasi ovunque in Campania, tra Irpinia, Sannio e Cilento, oltre che a Napoli. Dopodiché, ho elaborato questi elementi e suggestioni e li ho messi in forma di composizione”.
Reduce dal memorial dedicato a Pino Daniele che si è tenuto ieri al Palapartenope, l’artista folk mediterraneo in questo momento è impegnato in un progetto collettivo (Popular Beat Collective) che rientra nel solco della sua interpretazione della musica “come mezzo che unisce e contamina generi differenti”. Infatti, con Faiello ci saranno musicisti con background ed estrazione diverse: Gennaro Tesone (batterista degli Almamegretta), Paolo Polcari (tastierista deli Almamegretta), Michele Montefusco (chitarrista di Orchestra Italiana e Popularia) e Peppe Sannino (percussionista di Orchestra Italiana e Popularia).
Carlo Faiello sarà, inoltre, venerdì 22 marzo a Roma per presentare un altro progetto artistico che lo vede nei panni di cantore napoletano al fianco del cantautore siciliano Ugo Maffei: i due si esibiranno in un canto dedicato al tema delle mafie, reso in forma poetica, dal titolo “Con rabbia e con amore”.
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