Gennaro Regina: al Premio Amato Lamberti l’artista che ha portato i suoi Vesuvio nel mondo
Ha esposto in tutto il mondo le sue rappresentazioni del Vesuvio, e non solo. L’artista napoletano e figlio d’arte Gennaro Regina è contento di partecipare, con una sua creazione, alla undicesima edizione del Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti, in programma sabato 21 settembre 2024 a partire dalle ore 18 nel Complesso di San Lorenzo Maggiore (Sala Sisto V). La sua opera si chiama “Araba Fenice”.
Guarda il servizio
Il Premio Responsabilità Sociale Amato Lamberti 2024
Organizzato da Jonathan e da Gesco con il coordinamento tecnico di ExitCom, il Premio sarà presentato dal giornalista Ettore De Lorenzo ed è accreditato come corso di formazione dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.
L’edizione 2024 ha i patrocini di: Regione Campania, Comune di Napoli, Ordine dei Giornalisti della Campania, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa.
Rivolto a personalità che si sono distinte per le loro azioni di resistenza civile e di impegno solidale, il Premio quest’anno sarà aperto dai saluti del presidente di Gesco Giacomo Smarrazzo e della responsabile di Jonathan Silvia Ricciardi, insieme alla moglie di Amato Lamberti, Roselena Lamberti.
Insieme alla targa, tutti i premiati riceveranno anche un’opera d’arte, generosamente donata da alcuni artisti di rilievo nazionale: Antonio Conte, Maurizio Di Martino, Giuliano Guariglia, Alessandro Leone, Daniela Pergreffi, Gennaro Regina, Roxy in the Box, Roberto Russo, Domenico Sepe, Spiff, Alfredo Troise.
In occasione della cerimonia del Premio Amato Lamberti 2024, tutte le creazioni saranno esposte negli spazi del complesso di San Lorenzo Maggiore.
L’artista Gennaro Regina
Gennaro Regina, classe 65, discende da una famiglia di editori d’arte e librai antiquari dal 1880, Regina accosta all’eredità familiare le sue due grandi passioni: la pittura e la fotografia, dando vita a creazioni che oggi trovano casa negli spazi di collezionisti italiani ed esteri, conquistando soprattutto gli Stati Uniti. Nel 2007 Gennaro Regina cura le pareti di un importante studio di un professionista napoletano, riscuotendo grande successo di pubblico e di critica.
È in quel momento che stabilisce un contatto concreto con il mondo fuori dagli spazi custodi della sua creatività, portando i suoi stati d'animo, le sue emozioni su tela, tra dipinti e collage, al PAN, il prestigioso Palazzo delle Arti di Napoli. E questa è solo la prima esposizione di un calendario che si spingerà fino a Milano, Roma ai Musei Vaticani, Ginevra, Lussemburgo, Stati Uniti.
Al PAN, Regina allestisce la mostra "L'urlo del Vesuvio" che poi diventa catalogo d'arte edito da Giorgio Mondadori. Una mostra straordinaria che è un grido di denuncia di una Napoli stanca di subire e di stare a guardare. Un grido lanciato attraverso opere in cui si ritrovano, senza stridere ma creando un unicum affascinante, tracce di Munch nella mescolanza di colori su cui si adagia il Vesuvio e Andy Warhol, di cui viene ripreso il piglio fortemente comunicativo e pubblicitario.
Warhol in particolare, con la sua pop art, influenza il modo di fare e interpretare l'arte di Gennaro Regina che lo considera un connubio perfetto tra grafica, pubblicità e arte. E di Warhol Regina recupera soprattutto il linguaggio adv in opere dalla forte entità non solo visiva ma anche comunicativa, mentre gioca e combina tra loro simboli di Napoli e argomenti di attualità.