Lunedì, 13 Maggio 2024

L’arte di Antonella Raio per il Premio Amato Lamberti 2023

L’arte per illuminare quello che normalmente è in silenzio. È questo il concetto di arte per Antonella Raio, tra gli artisti napoletani - coordinati dalla giornalista e curatrice d’arte Paola De Ciuceis – che hanno deciso di donare la loro opera alla decima edizione del Premio Amato Lamberti per la Responsabilità Sociale organizzato dal gruppo Gesco e dall’associazione Jonathan onlus, con la media partnership di Napoliclick.

Per la visual artist e docente «l’arte è una vera e propria presa di responsabilità». «Nel momento in cui crea un’opera, l’artista pone se stesso in relazione all’altro. Perciò, possiamo dire che l’arte ha proprio il compito di aiutare il mondo a cambiare».

Antonella Raio mette, dunque, con grande generosità ma anche consapevolezza, la sua arte a disposizione dell’iniziativa - prima del genere nel Mezzogiorno d’Italia - nata per promuovere, attraverso esempi concreti, il valore della responsabilità sociale, premiando persone e rappresentanti di associazioni, enti, imprese che si siano distinti per il coraggio, la tenacia, la perseveranza e lo spirito di sacrificio e per il loro agire solidale.

La cerimonia conclusiva dell’edizione 2023, patrocinata da Regione Campania, Comune di Napoli, Federazione Nazionale Stampa Italiana e Ordine dei giornalisti della Campania, si terrà presso la Sala delle Feste del Museo di Capodimonte a Napoli sabato 16 settembre 2023 a partire dalle ore 19. 

L’opera: la genuflessione, in cui l’uomo cede il proprio ego per l’altro

L’opera firmata da Antonella Raio si chiama “Genuflessione”, si tratta di una statuina in porcellana e resina che rappresenta un uomo genuflesso: fa parte di una scultura più generale della lunghezza di nove metri ma soprattutto è il frutto di una lunga ricerca artistica.

Il genuflesso, insieme a sigilli e timbri che hanno un loro ruolo specifico, rientra in un’azione collettiva, progetto più complessivo che l’artista partenopea porta in giro per l’Italia ormai da qualche anno.

L’artista ha invitato amici (artisti, scrittori, giornalisti) a scrivere il loro pensiero sulla genuflessione e, grazie a timbri ad inchiostro, ha impresso questi scritti su bollettini postali - di quelli che si trovano in posta e che devono restare al contribuente per 5 anni per dimostrare che li ha pagati – che ha poi disseminato per Napoli ed altre città.

«In questo modo – spiega Raio – chiunque abbia in sorte il bollettino con il timbro, per 5 anni diventa un collezionista d’arte inconsapevole ed entra a far parte di una comunità».

Lungi dall’avere un significato negativo, come si potrebbe pensare nella “società dell’ego”, genuflettersi non è sinonimo di piegarsi ma di arrivare a toccare terra, entrare in contatto con ciò che ci sostiene. «Tutti quanti noi per essere struttura sociale dobbiamo fare dei riti di perdita di noi stessi per andare incontro all’altro – sottolinea l’artista - Nelle più antiche civiltà, ci si inchinava per abbandonare il proprio l’ego in favore dell’altro. Io ho studiato come le diverse strutture sociali si sono relazionate a questo rito».

L’artista: l’arte permette di porre l’attenzione sull’altro

Dice di sé Antonella Raio: «L’arte mi permette di porre l’attenzione sull’altro, illuminando quello che normalmente è in silenzio. L’uso della tecnologia per me non è un fine, ma un mezzo che non sovrasta l’opera, ma che le offre possibilità altre.  Ogni mia scultura nasce da un’azione performativa, che ha come scopo l’avvicinamento all’altro. Prima d’iniziare un lavoro cerco di analizzare alcuni aspetti della vita delle persone che vorrei mettere in luce con le mie sculture. Negli ultimi anni la mia ricerca artistica ha trovato nella natura, non solo concept sperimentali ma anche il materiale stesso delle mie sculture».

La visual artist ora sta lavorando a una mostra per l'educazione museale (legata a un workshop coordinato dalla docente Carla Langella della facoltà  di Design dell'università Federico II) sul rapporto uomo-natura, che dovrebbe inaugurare il prossimo 27 ottobre alla Fondazione Morra Greco, per la quale sta lavorando su un albero.

Maggiori informazioni qui: www.antonellaraio.com

Larte di Antonella Raio per il Premio Amato Lamberti 2023 1

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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