L’arte di Carmine Rezzuti per il Premio Amato Lamberti 2023
Carmine Rezzuti è tra gli artisti - coordinati dalla giornalista e curatrice d’arte Paola De Ciuceis – che hanno deciso di donare la loro opera alla decima edizione del Premio per la Responsabilità Sociale Amato Lamberti organizzato dal gruppo Gesco e dall’associazione Jonathan onlus, con la media partnership di Napoliclick.
Ecco cosa ci ha raccontato Rezzuti, che, insieme ad altri generosi artisti, sarà presente alla manifestazione, in programma al Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte sabato 16 settembre 2023 a partire dalle ore 19.
L’opera scelta per il Premio Amato Lamberti 2023
L’opera scelta si chiama “Tiro con l’orca”. Ovviamente si tratta di un gioco di parole, fa parte di una serie di lavori realizzati nel tempo per porre l’attenzione sulla distruzione indiscriminata della specie.
La responsabilità sociale declinata nel mondo dell’arte
Sono molto d’accordo con il pensiero di Achille Bonito Oliva quando sostiene che "l’arte è un massaggio al muscolo atrofizzato della sensibilità collettiva praticata dall’artista, per tradizione figura solitaria di massaggiatore che fa irruzione col suo immaginario individuale sulla geografia del linguaggio generale".
L’artista deve meravigliare deve fare irruzione anche esagerando! Credo che il ruolo dell’artista sia quello di poter reinventare o ampliare gli spazi mentali della società.
Progetti artisti realizzati e futuri
Le cose a cui sto lavorando in questo periodo, già iniziate però negli anni 2000 sono progetti di grandi installazioni da immaginare sia all’aperto che al chiuso. Alcuni di questi sono stati già realizzati e pronti per la loro esposizione. Altri installati in vari musei cittadini già da tempo.
Quanto ai progetti futuri purtroppo non riesco ad immaginare cosa potrebbe accadere. Va ricordato che operare a Napoli è sempre stato molto difficile, d’altronde parliamo di una città che privilegia soprattutto eventi importati…
L’artista
Carmine Rezzuti è stato tra i primi in Italia alla fine degli anni settanta a proporre una nuova oggettualità. Vive a Napoli, le sue prime ricerche artistiche estetico-tecniche (giuochi fantastici) risalgono agli anni ’60. Alla fine di questi anni e agli inizi degli anni, Rezzuti partecipa a diverse mostre nazionali con opere ambientali e di grandi dimensioni spesso immaginate nel tessuto urbano delle città “Sonoro” alla galleria Carolina di Portici. Sue opere sono in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.