Lucchetto a tre canili lager nel Napoletano: la vittoria dei volontari
Trecentoquarantuno cani, tre dei quali trasportati con urgenza nelle strutture dell’Asl per le visite di controllo, cinque le carcasse trovate senza qualsiasi tipo di certificazione. Questi gli ospiti di tre canili che si trovano a Marigliano e Brusciano, in provincia di Napoli, sequestrati ieri nel corso di un’operazione condotta dai Carabinieri. Sono due le persone ritenute responsabili di maltrattamenti di animali.
In seguito ad una segnalazione arrivata in redazione, nei giorni scorsi Napoliclick è andata a Marigliano per raccogliere la testimonianza e l’appello di un gruppo di volontari sullo stato di abbandono degli amici a quattro zampe nel canile La Sfinge. Ai nostri microfoni anche la voce dell’ex gestore del canile.
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Le indagini e il sequestro
Il sequestro dei tre canili presenti sui territori di Marigliano e Brusciano è stato fatto dai Carabinieri della Stazione di Brusciano, dal Nucleo CITES e dalla Stazione Carabinieri Forestali di Marigliano, su disposizione dell’AG di Nola, il 10 novembre 2022. Le attività sono state condotte con il personale dell’Usl Na3 Sud e del CRIUV.
"Grati - commenta Monica Cito, assessore al Randagismo e tutela animali del Comune di Brusciano - innanzitutto alle forze dell'ordine per l'eccellente lavoro. Le indagini condotte dal vicecomandante della stazione dei carabinieri di Brusciano Andrea Ferrara insieme al comandante dei carabinieri forestale di Marigliano, cui anche questa l'amministrazione si era rivolta affinché fossero verificate le reali condizioni dei cani affidati al canile la Sfinge, hanno portato alla luce una situazione drammatica di maltrattamenti e inadempienze. Siamo inorriditi e colpiti. Non possiamo pronunciarci oltremodo perché vi è ancora una indagine in corso benché sia stato già effettuato il sequestro delle strutture. Provvederemo ad affidare i nostri amici a 4 zampe ad una struttura adeguata, un rifugio che garantisca la cura e la tutela della salute psicofisica degli animali. La speranza ovviamente è che quanto prima possano essere adottati e trovare un po' di amore dopo aver vissuto in tali condizioni. Ci auguriamo che lì dove le responsabilità attribuite agli indagati dovessero trovare conferma, queste persone siano interdette definitivamente dalla gestioni di canili".