Domenica, 22 Dicembre 2024

Al Tan, giovani creativi del Sud del mondo per la chiusura di R-Evolution Project

Si conclude a Napoli il progetto di formazione artistica internazionale R-Evolution Project, nato per supportare i processi creativi delle nuove generazioni di artisti performativi (under 35) che si affacciano sulla scena internazionale, favorendo scambi culturali e fornendo stimoli creativi attraverso l’interazione e la contaminazione tra le diverse aree culturali e geografiche.

Quattordici partecipanti, 7 dall’Italia e 7 da Tunisia, Colombia, Uruguay, Cile, Argentina, Portogallo e Libano, sono stati guidati da 6 tutor, con la direzione artistica di Mario Gelardi, nella realizzazione di sette proposte artistiche, che venerdì 5 luglio (a partire dalle ore 15.00) e sabato 6 luglio (a partire dalle ore 11.00) andranno in scena al al TAN – Teatro Area Nord (Via Nuova Dietro la Vigna, 20). Domenica 7 luglio, alle ore 10.30, tutor e partecipanti si riuniranno in un meeting finale per mettere a confronto i diversi immaginari poetici e gli esiti dei diversi progetti realizzati. È possibile assistere alle performance di R-Evolution Project scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il progetto è promosso da Nuovo Teatro SanitàSardegna TeatroPrimavera Dei Teatri FestivalScena NudaKoukak TheatreThéâtre El HamraArtemredeFiba FestivalCentro Cultural RecoletaFundación Santiago OffCorporación Teatro Regional Del BiobíoInae, Implosivo Artes Escénicas, Festival Brújula Al Sur, ed è sostenuto dal MIC nell’ambito del bando Boarding pass plus. 

A dare il via a R-Evolution Project, lo scorso settembre, è stata una prima residenza a Tunisi, presso la sede dello storico teatro El Hamra, dove i tutor Cyrine Gannoun (Tunisia), Mauro Lamanna (Italia), Franco Solari (Cile), German Weinberg, Implosivo (Uruguay), Chiara Murru (Italia), guidati dal direttore artistico del progetto Mario Gelardi (Italia), si sono confrontati sulle peculiarità dei partecipanti e sulle attività adatte a favorire lo scambio di buone pratiche. I giovani artisti, stimolati dal lavoro e dagli input dei tutor, hanno prodotto dei brevi lavori frutto del confronto tra le diverse esperienze. La residenza si è conclusa con la presentazione di alcuni degli output del lavoro artistico alla presenza dell’Istituto Italiano di Cultura a Tunisi, sostenitore del progetto, e con la formazione di sei gruppi creativi. I gruppi hanno poi partecipato a due residenze, una in Italia e una all’estero. Le residenze italiane hanno avuto luogo a Castrovillari, Reggio Calabria, Napoli, Cagliari; mentre quelle internazionali a Cali (Colombia), Torres Vedras (Portogallo), Buenos Aires (argentina), Montevideo (Uruguay), Santiago (Cile).

Venerdì 5 luglio (a partire dalle ore 15.00), al Teatro Area Nord sarà possibile assistere alle performance Just a bit di Maria Costanza Solarte Burbano (Colombia) e Leonardo Venturi (Italia); Hala amici di Marianne Salamany (Libano) e Matteo Gatta (Italia); Monster’s Sensuality di Camila Diamant (Uruguay, Andrea Melis (Italia) e María Francisca Díaz Gonzáles (Cile). Si prosegue sabato 6 luglio (a partire dalle ore 11.00) con Hide and Seek di Dario Rea (Italia), Maher Msaddek (Tunisia); Bub(M)Bles, mi piaceva l’idea del Parlamento di Caterina Filograno, (Italia) Raimundo Cosme (Portogallo) e si chiude con The Virgin Walk di Marcos Krivocapich (Argentina), Chiara Virgilio (Italia) e Giorgia Lolli (Italia).

I progetti

5 luglio a partire dalle 15.00

  • JUST A BIT

di Maria Costanza Solarte Burbano (Colombia), Leonardo Venturi (Italia)

Just a Bit si propone come uno studio interdisciplinare che esplora la natura del trauma e la sua memoria individuale e collettiva. Alla base di questo progetto vi è il concetto che le esperienze traumatiche, generalmente identificate come qualcosa di negativo, lascino un’impronta reale e fisica sui nostri corpi, per di più costantemente definiti in un sistema binario, e che la danza possa agire come elemento benefico e curativo riportandoli ad uno stato di riconnessione con se stessi. Per fare ciò è necessario condurre il pubblico in uno spazio transizionale senza genere, un universo tecnologico ispirato all’estetica della pixel art, dei videogiochi in 8-bit e delle piste da ballo dei primi anni ’90, affinché viva un’esperienza di gioco immersiva collettiva che lo aiuti a districare il proprio background emotivo. Il ruolo di narratori è quindi affidato a due piccoli abitanti di questo mondo, due bits esausti della propria vita, che accompagnano il pubblico attraverso un circuito di postazioni interattive, in cui può connettersi con la propria storia personale in relazione al trauma e avvalersi di alcuni strumenti per ricalibrarsi artigianalmente.

  • HALA AMICI

di Marianne Salamany (Libano), Matteo Gatta (Italia)

Hala Amici nasce con l’intento di interrogare l’impatto dei social media sulla società moderna, della quale amplificano le contraddizioni e sottolineano quotidianamente e in maniera grottesca le disparità sociali. Durante un viaggio in Libano, Luca Castillo, che ne è il protagonista, prova a sfruttare la guerra in corso per ottenere visibilità. Così sul palco, a separare le aspirazioni di Luca dalle atrocità della guerra, c’è solo uno schermo. Sul quale, a simboleggiare drammaticamente il conflitto, che l’influencer e la sua agenzia inizialmente sottovalutano, appare l’ombra di un bambino. Ma nel tempo il confine tra reale e virtuale, con le sue implicazioni morali, diventerà sempre più sottile fino a sparire del tutto. Un’esperienza immersiva che si propone di riflettere sulle le profondità della natura umana, la moralità e l’eterna ricerca di connessione e autenticità nel caos del mondo moderno.

  • MONSTER’S SENSUALITY

di Camila Diamant (Uruguay), Andrea Melis (Italia), María Francisca Díaz Gonzáles (Cile)

Monster’s Sensuality è un’indagine performativa che si addentra nei meandri delle relazioni sociali, esplorando le complessità dell'identità e invitando il pubblico a riflettere sulle maschere che indossiamo nella vita quotidiana. Il progetto esplora temi come l'invecchiamento, la percezione della bellezza e la paura di essere giudicati, attraverso una messa in scena che vede il bagno pubblico come luogo simbolico in cui emergono conflitti riguardo l'accettazione di sé e le tensioni che definiscono l'identità. Nel corso dello spettacolo i protagonisti assumono posture apparentemente casuali e superficiali che celano però discorsi profondi, dando vita a una sorta di confessione che porta il pubblico a confrontarsi con le ansie che caratterizzano la nostra epoca, celebrando la diversità che ci rende autentici. 

6 luglio a partire dalle 11

  • HIDE AND SEEK

di Dario Rea (Italia), Maher Msaddek (Tunisia)

Hide and Seek è una riflessione sull’elaborazione del lutto e del dolore per come è stato affrontato dalle famiglie dei cosiddetti Desaparecidos, vittime dei sequestri avvenuti durante le ultime dittature militari in Cile e Argentina. Il progetto indaga la condizione di estrema difficoltà e solitudine che vivono alcuni bambini in contesti fragili e difficili: bambini senza genitori, abbandonati a loro stessi, forzati a fare cose terribile, a perdere la propria purezza per un pezzo di pane e di cui non hanno nessuna colpa. Protagonista è Maher Msaddek, che interpreta un ragazzo adottato che decide di partire alla ricerca della sua famiglia scomparsa, in una performance che lo vede al centro della scena insieme a dei palloncini bianchi, suoi compagni in questo viaggio verso la solitudine.

  • BUB(M)BLES, MI PIACEVA L’IDEA DEL PARLAMENTO

di Caterina Filograno (Italia) Raimundo Cosme (Portogallo)

Dear Cicciolini è ispirato alla figura emblematica di Ilona Staller, in arte Cicciolina, la prima attrice pornografica al mondo ad aver fatto parte di un parlamento nazionale. Il progetto nasce con l’intento di essere un vero e proprio tributo ad una donna che ha reso il proprio corpo politico, rinnovando il concetto di modestia, amore e sessualità libera.

  • THE VIRGIN WALK

di Marcos Krivocapich (Argentina), Chiara Virgilio (Italia), Giorgia Lolli (Italia)

Frutto di uno studio sulle politiche sessuali, arricchito dal confronto con esperti del settore e indagini mirate, The Virgin Walk si propone come una performance immersiva e partecipatoria ispirata ai giochi di ruolo e di società, nella quale i giovani spettatori (14+) vengono accompagnati da un narratore d’eccezione, ovvero lo Spettro della sessualità, attraverso un percorso costellato di sfide, possibilità e decisioni che determineranno lo sviluppo dei loro personaggi.

Author: Redazione

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