Teatro Diana: Novant’anni di stupore
«Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita» è un’espressione di Eduardo De Filippo che calza a pennello per celebrare i 90 anni del teatro Diana, che dal 1933 sfida il tempo e il suo destino, simbolo di una Napoli che si rinnova e si forma applicando strategie, creando e sviluppando nuove forme di comunicazione, coronando il sogno di nuovi talenti, sempre in piedi sempre più in alto.
La celebrazione dei Novanta ann, di impegno sociale e culturale, è stata affidata a due grandi figure del nostro importante panorama artistico, che si sono avvicendate sul palco in un alternarsi tra passato e presente, storia e attualità: Giorgio Gaber e Maurizio de Giovanni.
Il nostro Maurizio, protagonista della lettura “Se fossi Gaber”, ha recitato alcuni monologhi famosissimi del compianto cantautore milanese tra i quali ricordiamo: La paura, Sogno in due tempi, Lettera al signor giudice, Lo stadio, Il commiato del signor Augusto, Sogno di Gesù, sapientemente alternati da alcuni filmati di Gaber cantante: Ma tu vulive ‘a pizza, Come è bella la città, Shampoo, La libertà e il famoso duetto con Mina sulle note di Barbera e champagne, Trani a gogò, Il suo nome era Cerutti Gino, il Riccardo tratto dalla trasmissione Teatro 10.
«La libertà non è star sopra un albero, non è anche il volo di un moscone. La libertà non è uno spazio libero: libertà è partecipazione!» Giorgio Gaber.
Al termine dello spettacolo il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha consegnato a Lucio Mirra una targa offerta dal Comune di Napoli in segno di riconoscenza per tutto quello che il Teatro Diana ha fatto in questi anni. Presenti anche l’ex sindaco di Napoli Bassolino e la presidente della V Municipalità Arenella-Vomero: Clementina Cozzolino.
Numerosi gli ospiti del campo artistico che hanno voluto partecipare alla serata: Mariano Rigillo, Sal Da Vinci, Giacomo Rizzo, Riccardo Polizzy Carbonelli, Monica Sarnelli, Diego Guida,
In questa occasione è stata aperta la Mostra permanente “90 anni di un Teatro chiamato Diana” che ripercorre la sua storia. L’esposizione è dedicata a Mariolina Mirra-De Gaudio, realizzata da Claudia Mirra, da Nicola Miletti ed alcuni giovani universitari coordinati da Laura Bertoni. La Mostra sarà poi esposta dal prossimo 22 marzo nelle sale del Parlamento Europeo a Bruxelles.
Il Teatro Diana non è solo un centro culturale sito sulla collina del Vomero ma è stato anche testimone di eventi che hanno cambiato la storia dello spettacolo italiano, come a separazione definitiva nel 1944 dei fratelli Peppino ed Eduardo De Filippo, la presentazione della celeberrima canzone Malafemmina di Totò, la notizia della morte di Eduardo appresa da suo figlio Luca sul palco mentre rappresentava della commedia Chi è cchiù felice ‘e me, l’ultimo spettacolo di Marcello Mastroianni dal titolo Le ultime lune.
In mostra anche molti i cimeli conservati con cura dalla famiglia Mirra-De Gaudio e ancora copioni, locandine, bozzetti, foto d’epoca che testimoniano tutto ciò che rappresenta il Teatro Diana.