Alchemy: il libro di Carmine Aymone su Ernesto Vitolo
Ha la prefazione di Vasco Rossi e i disegni di Edoardo Bennato il nuovo libro di Carmine Aymone dal titolo Ernesto Vitolo. Alchemy (Tempesta Editore). Lo scrittore, giornalista e critico musicale celebra la storia di Ernesto Vitolo ripercorrendo gli ultimi 50 anni (più due, come recita un sottotitolo in copertina, causa pandemia) tra aneddoti e musica, che si può ascoltare attraverso i QR code inseriti tra le pagine.
Vitolo è considerato uno dei maggiori suonatori di organo Hammond oltre che uno dei tastieristi più apprezzati del panorama musicale nazionale e internazionale.
«Ernesto, napoletano classe 1955 – spiega Carmine Aymone - fa parte di quella generazione di fenomeni, nata all’ombra del Vesuvio che per molti anni tutta l’Italia della musica ha invidiato e cercato. Il suo suono, le sue esecuzioni, le sue intuizioni musicali, hanno contribuito a rendere uniche alcune delle canzoni più belle del nostro dopoguerra»,
La carriera professionale di Ernesto Vitolo, pianista, tastierista, hammondista e compositore, inizia ufficialmente nel 1971, come organista nel gruppo di Rocky Roberts. Il suo album di esordio è Un 33 targato NA (1972) del gruppo capitanato da Alfredo Calfizzi La Nuova Generazione. Dal 1976 nella band di Toni Esposito e innumerevoli concerti con Gigi De Rienzo, Bob Fix e Karl Potter registra nel 1977 Gente Distratta (Numero1) e nel 1978 La Banda Del Sole (Polygram). Dalla fine degli anni 70 inizia collaborazioni in studio e dal vivo con numerosi artisti italiani e con Pino Daniele, in particolare. Con Teresa De Sio è in tour per un lungo periodo e nel 1986 suona ed arrangia l’album Toledo & Regina (in collaborazione con Paul Buckmaster) e scrive ed arrangia dei brani di Cindarella Suite mentre l’altra metà dell’album è affidata a Brian Eno. Con Eduardo De Crescenzo in tour per molti anni scrive Canzone Nuova e No Missing. Nel 1986 partecipa a New York, all’ Apollo Theater, all’evento Harlem meets Naples assieme a Edoardo Bennato, Toni Esposito, James Senese, Tullio De Piscopo. Nel 1992 incide per la BMG/RCA il primo disco a suo nome, dal titolo Piano&Bit che vede la collaborazione di numerosi musicisti, tra i quali Toots Thielemans e Mike Stern. Replica nel 2005 con il suo secondo lavoro Vintage Hands. Nel 2011 partecipa con il gruppo di James Senese Napoli Centrale a Passione, film di John Turturro e nello stesso anno pubblica il suo terzo lavoro, il suo primo album live, dal titolo Vitologic. Nel 2008 partecipa al progetto Ricomincio da 30. Pino Daniele con la band storica di Nero a metà.
La copertina di Edoardo Bennato
«Dopo i cantautori ‘storici’ più poeti che musicisti, le radio libere cominciarono a suonare musiche importanti quanto le parole», racconta Vasco Rossi nella prefazione del libro di Aymone. «Molti di quei dischi li suonavo a Punto Radio Zocca come Burattino Senza Fili e Sono Solo Canzonette di Bennato, Blitz di Finardi e Nero a Metà di Pino Daniele. In tutti questi album, Ernesto Vitolo era il tastierista e quando scegliemmo per il disco Bollicine i musicisti con Guido Elmi, il mio produttore, pensammo a lui. Il suo tocco jazzato si amalgamava perfettamente con la band. Una delle specialità di Ernesto era l’organo Hammond che infatti suonò negli album Bollicine, Cosa succede in città e Gli spari sopra. Dopo tanti anni, questi dischi suonano sempre bene e dentro quel suono c’è la mano di Ernesto...»
«Sono felice di aver lasciato tracce di me in grandi canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana e di aver dato alla luce ben cinque album a mio nome, tanti per me che nel 1992 ero terrorizzato dall’idea di morire prima di riuscire a finire il primo. Sono felice di essermi raccontato un po’, senza nascondermi, senza filtri, tra le pagine di questo libro musicale che avete tra le mani, pensato, sognato, coccolato con un altro nero a metà e vero uomo di musica, Carmine Aymone» scrive Vitolo.