Prologo Celeste, il libro di Vincenzo Tritone a FOQUS
“Prologo Celeste nell’atelier di Anselm Kiefer” è il titolo del nuovo libro di Vincenzo Trione che sarà presentato giovedì 18 gennaio alle ore 17.30 a Napoli presso la sede di FOQUS (Fondazione Quartieri Spagnoli onlus, via Montecalvario 69).
Interviene con l’autore Andrea Mazzucchi. Letture a cura di Manuel Di Martino con Rossella De Martino, Valentina Elia, Antonio Elia, Gianluigi Montagnaro.
Il libro
Vincenzo Trione ci consegna un originale racconto critico in cui accompagna il lettore dentro gli atelier in un vero viaggio alchemico. Animato da una vocazione epica, Kiefer, di volta in volta, si fa Prometeo, Efesto e Sisifo. Sono, queste, le tre grandi figure del mito che, come in una costellazione, orientano un’indimenticabile traversata dei cieli di Anselm Kiefer.
Atelier come fucina creativa, laboratorio scientifico, antro alchemico, biblioteca, archivio personale, wunderkammer, dispositivo, poligono, piccola città in cui l’immaginazione diventa pensiero e gesto. Tra i massimi artisti contemporanei, Anselm Kiefer è riuscito a fare qualcosa che, per grandiosità e ambizione, ha pochi paragoni: dando voce a una profonda vocazione epica, ha trasformato i suoi studi, gli spazi in cui materialmente crea quadri e sculture, in opere d’arte interminabili.
In un libro unico, arricchito da più di settanta fotografie (molte delle quali dello stesso Kiefer), Vincenzo Trione visita questi luoghi misteriosi e inaccessibili come un pellegrino incantato, accompagnando il lettore in un privilegiato itinerario nella mente-atelier dell’artista. A Barjac e Croissy, in Francia, Kiefer ha costruito da solo musei-laboratori-archivi-città dove, come un moderno Prospero, plasma e rende reali le sue visioni. Tra torri simili ai celebri “Sette Palazzi Celesti” e catacombe scavate nella roccia, tra teatri che ricordano quelli della Grecia antica e hangar adibiti per mostre ipotetiche, Kiefer ha allestito autentiche cosmogonie che sembrano mimare i meccanismi della mente.
In esse, gli incubi del ventesimo secolo si affiancano a illuminazioni di futuri alternativi. È difficile descrivere a chi non li ha visitati cosa siano questi luoghi, la potenza che ingabbiano, la debordante varietà di materiali che custodiscono. E sono pochi quelli che li hanno abitati: tra loro, Vincenzo Trione che, con “Prologo celeste”, scrive un libro unico, arricchito da più di settanta immagini (molte delle quali dello stesso Kiefer). Come un viaggiatore curioso e sebaldianamente divagante, capace di porre in risonanza la storia dell’arte con la filosofia, la mistica, la letteratura e la scienza, Trione fa emergere le infinite suggestioni sottese alle opere.
L’autore
Vincenzo Trione (1972, Sarno) insegna Arte e media e Storia dell’arte contemporanea all’Università IULM di Milano, dove è Preside della Facoltà di Arti. Collabora con il «Corriere della Sera». Ha curato molte mostre d’arte contemporanea in musei italiani e stranieri e il Padiglione Italia della LVI Biennale di Venezia (2015). Oltre a numerosi saggi su momenti e figure delle avanguardie del Novecento, ha pubblicato i volumi: Il poeta e le arti. Apollinaire e il tempo delle avanguardie (1999), Dentro le cose. Ardengo Soffici critico d’arte (2001), Atlanti metafisici. Giorgio de Chirico: arte, architettura, critica (Skira 2005), Le città del silenzio. Giorgio de Chirico: arte, architettura, profezia (Skira 2009). È coautore del libro Monocromi. Da Malevic al presente (2004), tradotto in diverse lingue. Nel 2015 esce con Bompiani Effetto città. Arte cinema modernità che vince il Premio Roma. Nel 2017 esce Contro le mostre con Einaudi, scritto assieme a Tomaso Montanari.