Racconta Napoli: nel dialogo tra Peppe Barra e Conchita Sannino una indagine sulla città
Un artista poliedrico che ha attraversato diverse stagioni di Napoli, cambiando eppure restando fedele a se stesso; un uomo che è rimasto nonostante avesse forse molte ragioni per andare; una persona che ha resistito ai rovesci della vita.
Forse troppo riduttivo per descrivere una personalità come Peppe Barra ma un tentativo andava fatto. Ci ha provato la giornalista Conchita Sannino, autrice di un dialogo con lui dal titolo “Peppe Barra racconta Napoli con Conchita Sannino” (editore Laterza), una narrazione che si muove tra passato e presente, vita dell’uomo-personaggio pubblico e vita della città filtrata dallo sguardo di questo impareggiabile artista.
Il libro, in realtà, è il frutto di un incontro: da una parte Peppe Barra, attore, musicista, cantante, una icona di Napoli nel mondo, l’unico personaggio vivente, ad esempio, che sia stato rappresentato nel presepe dei fratelli Scuotto al rione Sanità; dall’altra Conchita Sannino, una osservatrice di Napoli, una cronista prevalentemente di politica e giudiziaria, animata dalla curiosità di chi di quella dimensione culturale incarnata da Barra si nutre.
Ce lo spiega proprio l’inviata del quotidiano la Repubblica.
Come nasce l’incontro con Peppe Barra?
In realtà, avevo già scritto un testo su Peppe e la madre Concetta, procidana: come si sa, questo legame è stato viscerale e importante anche artisticamente per Barra, al punto tale che i due si ritrovano a un certo punto ad essere una coppia condividendo il palcoscenico. Il maestro Roberto De Simone, infatti, “scoprì” il talento di questa donna ultraquarantenne, che si era sempre sacrificata per i tre figli maschi, sentendola cantare durante le prove e la invitò sul palco, trovando incredibile che non lo avesse fatto prima. Questo mio racconto ha colpito molto l’editore che mi ha cercato per questo nuovo progetto.
Come definirebbe Peppe Barra?
Peppe Barra è un simbolo di Napoli, un artista entrato nell’immaginario collettivo della città; un uomo del suo tempo che è stato però capace, nel corso degli anni, di raccontare la città, con la sua poetica, parlando a tutti e arrivando a ogni generazione attraverso un linguaggio universale. Con la sua Cantata dei Pastori, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, la Gatta Cenerentola, le sue “maschere” sono diventate famose in tutto il mondo. Eppure, nonostante una carriera brillante, Peppe Barra non ha mai lasciato Napoli. L’uomo-personaggio pubblico ha deciso di restare qui, vivendo in questa casa bellissima al centro, in una posizione diciamo “monarchica”, immerso tra i suoi mille simboli della città, pregni di una forte spiritualità.
Cosa ha scoperto di Barra uomo e personaggio pubblico che non si aspettava?
Ho scoperto una speciale capacità di resistenza ai rovesci della vita, al mondo che cambia, proprio di chi ha trovato sempre nella follia e nella ricerca della luce un modo per rigenerarsi, rinascere, rifiorire, incarnando sempre le spinte innovatrici della città. Il suo essere a passo coi tempi, pur essendo figlio del suo tempo, è dimostrato dalla sua continua voglia di sperimentazione, dal suo ricercare sempre giovani talenti che possano affiancarlo.
Cosa vuole rappresentare questo dialogo tra lei e l’artista simbolo di Napoli?
Questo libro è un modo per indagare sulla città. Vi si alternano capitoli dedicati alla sua carriera artistica e culturale, come quando Giuseppe Barra, dopo lo strappo con Roberto De Simone, diventa Peppe e comincia il suo percorso da solista; e capitoli in cui si sviscera il suo rapporto con Napoli e la madre Concetta che lo ha così tanto segnato. Non mancano riflessioni su quanto Napoli sia diventata una fucina di talenti e il centro di una grande produzione culturale, pensando alle fiction, alle serie e ai film d’autore che la città continua ad accogliere e ad ispirare.
Il libro
Il palcoscenico come dimora. Napoli come fede e, insieme, eresia. Un mestiere e una città che si somigliano: perché sono seconda pelle, difficile da dismettere. Peppe Barra, straordinario interprete e cantante che continua a sperimentare e a sorprendere, si lascia interrogare senza filtri da una firma del giornalismo d'inchiesta. Così la conversazione con Conchita Sannino non è solo un viaggio appassionante e ironico con un mattatore amato da De André a Fellini. Ma si fa subito storia collettiva e 'indagine' sulla propria terra, e sul Sud, in uno snodo cruciale del Paese. Un dialogo sincero e, a tratti, toccante. L'infanzia nella magica Procida. La Napoli devastata dalla guerra. I sogni da bambino prodigio. Fino alla 'rivoluzione' di Gatta Cenerentola, al sodalizio artistico con sua madre Concetta, alla carriera da solista che rinnova una grande cultura teatrale. Ma è la metropoli meridiana, l'altra protagonista. Che non sembra imparare dalle proprie cadute. Che soffre, delude, si rialza. E torna a splendere come capitale dell'immaginario.
Peppe Barra racconta Napoli con Conchita Sannino sarà presentato a Napoli giovedì 17 novembre alle 17.30 presso il teatro Bellini; l’evento si svolge in collaborazione con Laterzagorà e vedrà la partecipazione, insieme agli autori, dei giornalisti Ottavio Ragone e Antonio Tricomi.