Droit dans le mur: Sandro Joyeux canta per l'ambiente
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Un futuro che sembra lontano, ma che è già realtà. Droit dans le mur, il nuovo videoclip di Sandro Joyeux, diretto da Francesco Tortorella utilizza l’intelligenza artificiale per raccontare un mondo contaminato, dove la plastica è diventata parte integrante della nostra esistenza.
Guarda il videoclip su YouTube: https://youtu.be/LT2edfo6IDc
Secondo i dati forniti da Legambiente, nel 2023 sono state prodotte 413,8 milioni di tonnellate di plastica e negli oceani se ne sono accumulate oltre 150 milioni tonnellate; la plastica costituisce inoltre tra l’80 e il 90% dei rifiuti marini e costieri, e rappresenta una minaccia globale per gli oceani e il pianeta tutto. Il videoclip sostiene l’attività di Legambiente in difesa del mare.
“La canzone nasce da una melodia scovata con l’ukulele mentre ero in viaggio – racconta Sandro Joyeux. I temi principali sono d’ispirazione mandinga, il modo lidio usato delle scale della kora e dai griot durante le loro declamazioni. Poi la frase "droit dans le mur" che mi girava in testa: è stato inevitabile raccontare della catastrofe ecologica in cui versa il nostro pianeta, e di cui la plastica è uno dei principali responsabili. L’incontro con Francesco Tortorella, e la sua idea di realizzare il videoclip con l’intelligenza artificiale ci è sembrato il giusto paradosso per raccontare il nostro andare “dritti contro il muro”.
Il videoclip di Droit dans le mur non usa solo l’IA come strumento, ma la trasforma in metafora: un mondo costruito artificialmente per raccontarne un altro, altrettanto artificiale, quello in cui viviamo. Persone immerse in scenari familiari, sorrisi, gesti quotidiani. Ma qualcosa stona. Sullo sfondo, la plastica è ovunque, silenziosa e inarrestabile, trasforma l’ambiente e i corpi stessi in elementi di un ecosistema tossico. Non è più fantascienza, la plastica è nell’acqua, nel cibo, nei vestiti, nel nostro sangue.
Girato in luoghi immaginari che evocano angoli reali del pianeta, Droit dans le mur mostra un futuro prossimo che è già il nostro presente e sottolinea un legame globale fatto di consumo sfrenato e indifferenza.
Un viaggio disturbante, che non lascia scampo: se continuiamo su questa strada, andremo a sbattere dritti contro un muro che noi stessi abbiamo costruito.
Sandro Joyeux
Alexandre Joyeux Paganini nasce a Parigi nel 1978, mamma francese e papà italiano. Fin da piccolo sviluppa un legame viscerale con la musica: a sette anni è uno “scugnizzo”, libero di girare per Parigi e conosce a memoria la mappa della metro e le biblioteche dove si può ascoltare musica gratis. A dieci anni viene selezionato per il Coro della Radio Nazionale Francese (Maitrise de Radio France) e attraversa la Francia cantando nei teatri e nelle cattedrali dai gregoriani alla contemporanea, in russo, tedesco, latino, italiano. A quindici anni si iscrive al Conservatorio del IX distretto di Parigi per studiare solfeggio e trombone ma quando impara i primi accordi sulla chitarra se ne innamora. La sua prima passione è il Metal, ma ben presto il suo idolo assoluto diventa Bob Marley. A diciotto anni incontra per la prima volta suo padre e comincia a peregrinare tra la Francia e l’Italia in avventurosi viaggi in autostop o in vespa. Suona come artista di strada, sviluppando un approccio ritmico e percussivo alla chitarra che diventerà un suo marchio di fabbrica. Dal ’97 anche il Marocco diventa una tappa fissa dei suoi viaggi: qui frequenta confraternite Gnawa e famiglie di musicisti berberi del Sud Est del paese. La folgorazione però è la musica del Mali: nel 2005 parte per Bamako con il sogno, che realizzerà, di conoscere Boubacar Traoré, altro suo “maestro” e fonte di ispirazione. In Mali apprende i primi rudimenti del dialetto Bambarà e pratica assiduamente con musicisti locali. Trasferitosi a Lille fonda i 100 Dromadaires, band di musica World con cui nel 2008 apre i concerti di Sean Kuti e Omar Sosa. Nel 2009 arriva a Roma dove presto diventa un piccolo caso grazie alle tantissime serate nei club underground della capitale e alle collaborazioni con i musicisti del Collettivo Angelo Mai e con Adriano Bono. Nel 2012 esce il suo primo disco “Sandro Joyeux”, etichetta MrFew, che vede la partecipazione di Daniele Sepe e Ilaria Graziano. Nello stesso anno ha ideato l’“Antischiavitour”, un tour per sostenere i braccianti stagionali stranieri che lo ha portato a suonare in tanti luoghi simbolo dello sfruttamento del lavoro migrante in Italia tra i quali la tendopoli di Rosarno, il Gran Ghetto di Rignano e la baraccopoli di Borgo Mezzanone.
Nel 2013 è stato voce solista dell’opera “L’amore muove la Luna” scritta da Eugenio Bennato e messa in scena al Teatro San Carlo di Napoli. Ha fatto parte della band di Toni Esposito nelle edizioni 2012/2013 di “Pino Daniele - Tutta n’ata storia” per 12 concerti al Palapartenope di Napoli. Nel 2014 inaugura la sua collaborazione con il Comitato 3 Ottobre che ogni anno lo invita a Lampedusa come ospite musicale in occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza. Nel 2015 è sul palco del Primo Maggio Roma. Nel 2016 presenta all’Auditorium Parco della Musica di Roma il suo secondo album “Migrant”, etichetta MrFew, che vede la partecipazione di Eugenio Bennato e Dean Bowman. Nel dicembre dello stesso anno va per la prima volta in Senegal, ospite del Festival Rythmes et Formes du Monde per tornarci anche l’anno successivo, avendo stabilito legami con molti musicisti di Dakar.
Nel 2017 è stato protagonista del #WithRefugeesTour patrocinato dall’UNHCR e con la collaborazione della Rete Nazionale Spar e di Radio Popolare, che lo ha portato a suonare nel C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto e in tantissimi progetti SPRAR lungo tutta la penisola oltre che per due edizioni sul palco del World Refugee Day Live promosso dall’UNHCR all’Arena del Visarno di Firenze. Nel 2018 torna a Dakar per approfondire la sua conoscenza del dialetto Wolof e della musica Mbalax. Nel 2021 è in Burkina Fasu dove mette su una band con musicisti locali per suonare all’Expo Yelba e nei live club di Ouagadougou, approfondendo la sua conoscenza del dialetto Dioulà, e praticando musica Wassoulou e Warba.
Nel 2023 è voce e chitarra in “Confians”, cover del brano dei Weather Report contenuta nel disco “Poema 15” di Daniele Sepe.
Nel 2024 ha pubblicato l’Ep “Jumua”, etichetta Musicastrada, prodotto da Adriano Viterbini e Fabio Rondanini.
Al momento vive tra Parigi e Palermo e lavora ai brani del suo prossimo disco mentre continua il Jumua Tour.