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Barbablù a Galleria Toledo

Da giovedì 22 maggio a domenica 25 maggio in scena a Galleria Toledo Barbblù (I. Paura), concetto, regia, drammaturgia e testo di Stéphane Ghislain Roussel con Alessandra D’Elia e Julien Ségol, basso lirico. Giovedì 22 alle 20.30, venerdì e sabato - due turni - alle 19 e 21, domenica 18.
Prodotto da Galleria Toledo con il sostegno di Neimënster - Centre Culturel de Rencontres - Abbaye de Neumünster (LU) e Ministero della Cultura del Granducato di Lussemburgo, è uno spettacolo pluridisciplinare e itinerante che interroga la contemporaneità del mito di Barbablù attraverso il prisma della paura e della violenza sulle donne. Liberamente ispirata a diverse versioni del racconto – dalla fiaba di Perrault ai testi contemporanei, passando per il film di Méliès – la forma mette in dialogo teatro, opera e arti visive in un percorso in cui il carattere immersivo si intensifica attraverso una concezione di arte totale.
Strutturata in un prologo, tre atti e un epilogo, la drammaturgia, basata su un nuovo testo dell'autore e regista Stéphane Ghislain Roussel, trascina il pubblico in una traiettoria che non smette mai di scrutare il voyeurismo e di interrogare, da angolazioni diverse, la responsabilità individuale e l'inazione collettiva. Lo stile narrativo contemporaneo, nutrito sia di simbolismo che di espressionismo, accentua il percorso della protagonista, che passa dal colpo di fulmine al disincanto fino all'angoscia paralizzante. Gli estratti d’opera, la creazione sonora di Émilie Mousset e l’ambiente visivo e olfattivo concepito dall’artista Théo Pézeril si intrecciano per creare un vero e proprio huis clos.
Poco a poco, il teatro si trasforma in castello, i camerini diventano l’antro dell’orrore, il canto e poi le grida prendono il sopravvento e cancellano ogni possibile traccia di linguaggio razionale. Quale potere ha ancora la parola nella nostra epoca? Come evocare e trascendere la paura (qui, a teatro)? Sono queste alcune delle domande che guidano la ricerca scenica.
Se Barbablù è il nome, spesso subdolo e nascosto, di tante figure dell'eteropatriarcato che oggettificano e violentano i corpi delle donne, annientando ogni possibilità di uguaglianza, la vittimizzazione della donna o la redenzione del mostro non sono le parole conclusive del nostro Barbablù. Qui, al contrario, un'inversione finale dei rapporti di forza conduce a un empowerment della donna. Musiche Guy Ropartz, Béla Bartók
spettacolo in forma di percorso itinerante per gruppi di circa 25 persone
durata: circa 50 minuti
ambiente visivo e costumi Théo Pézeril
creazione sonora Emilie Mousset
la foto è di Théo Pézeril
ORARI
giovedì 22 maggio 𝐨𝐫𝐞 𝟐𝟎.𝟑𝟎 (𝟏 𝐭𝐮𝐫𝐧𝐨)
venerdì 23 maggio 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟗.𝟎𝟎 (𝟏 𝐭𝐮𝐫𝐧𝐨)
sabato 24 maggio 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟗.𝟎𝟎 𝐞 𝟐𝟏.𝟎𝟎 (𝟐 𝐭𝐮𝐫𝐧𝐢)
domenica 25 maggio 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟖.𝟎𝟎 (𝟏 𝐭𝐮𝐫𝐧𝐨)
venerdì 23 maggio 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟗.𝟎𝟎 (𝟏 𝐭𝐮𝐫𝐧𝐨)
sabato 24 maggio 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟗.𝟎𝟎 𝐞 𝟐𝟏.𝟎𝟎 (𝟐 𝐭𝐮𝐫𝐧𝐢)
domenica 25 maggio 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟖.𝟎𝟎 (𝟏 𝐭𝐮𝐫𝐧𝐨)