Cartesiana, l'omaggio a Enzo Moscato in scena al Teatro Instabile Napoli
Cartesiana è l’omaggio di Gino Curcione, protagonista dello spettacolo, diretto da Gianni Sallustro ad Enzo Moscato che va in scena al Tin-Teatro Instabile Napoli dal 28 al 29 gennaio alle 20.30. Sono tre i monologhi che formano il corpus dello spettacolo: “Spiritilli”,“Cartesiana” e “Re Bomba”.
In scena con Curcione ci sarà Enza Di Blasio, voce e chitarra, che eseguirà interventi musicali scelti dal repertorio di tradizione e dalla sua lunga collaborazione artistica con Enzo Moscato. In particolare ‘A sirena (Di Giacomo/Valente 1897), Desiderio (Trusiano/Mazzocco, 1949) e infine Anna Soròr (testo di Enzo Moscato e musica di Enza Di Blasio).
Completano il cast: Francesca Fusaro, Tommaso Sepe, Vincenza Granato, Nancy Pia De Simone, Roberta Porricelli, Maria Crispo, Enrico Annunziata, Pasquale Saviano.
Storie che raccontano il nostro paese, la nostra città mettendone a nudo le contraddizioni, i fatti e misfatti raccontati, come diceva Moscato, in “quel grumo di acceso irriverente sangue che ci viene dalla Lingua, la lingua napoletana. Che ho voluto conservare il più possibile intatta, anche nelle inevitabili contaminazioni….”.
Un omaggio il nostro – dichiara il regista Gianni Sallustro - inserito nella rassegna “We love Enzo” organizzata da Claudio Affinito che vuole portare in scena alcuni testi chiave di Moscato. Gino ha conosciuto molto bene Enzo Moscato e ha diviso con lui la scena tante volte comprendendo appieno il suo modo di fare ed intendere il teatro. In questo lavoro ho voluto che i testi fossero letti in una chiave un po’ cinematografica, con frequenti dissolvenze, che portano lo spettatore all’interno delle parole evidenziandone la forza e lo spessore.
Inquadrati nelle scene ideate da Tata Barbalato, recentemente scomparso, - dice Curcione - questo nostro lavoro è un volere donare agli spettatori un pezzo di Enzo, della sua essenza filosofica e teatrale. Credo che ci debbano essere momenti come questi per capire appieno la genialità di Moscato. Qualcosa di sentito, di viscerale che trova perfettamente casa in questo teatro che sento sempre di più come casa”.
Cartesiana è considerato, linguisticamente, uno dei punti più estremi e spericolati della drammaturgia di Enzo Moscato, l’iperbolica vicenda, scritta nel 1986, delle peripezie odisseiche dei tre trans partenopei, Cartesiana, Miss Inciucio e Cha-Cha-Cha, alla ricerca di un’identità sessuale, certa e duratura, che a loro balugina dalla mistico-trasformazionale clinica/santuario, di stanza nell’iberica Azuléjos, è ormai divenuto un piccolo classico del teatro contemporaneo, una sorta di post-moderno e sgangherato ‘racconto di formazione’ (alla stregua dell’americano e celeberrimo ‘Portnoy’s Complaint’ di Philip Roth) che hanno preso ad amare non solo, ovviamente, i cosiddetti ‘diversi’ o ‘gay’ ma anche i cosiddetti ‘normali’ od ortodossi delle regole ontologico – sessuali.
“Spiritilli”, tratto da “Scannasurice” poi ripreso in “Occhi gettati” dallo stesso Moscato, è la storia dell’incontro dell’umano e del familiare con l’elemento mitico e favoloso che da sempre a Napoli abita i cuori e le case: storia di fantasmi che mentre visitano, arricchendole, le vite degli umili e dei diseredati, allo stesso tempo le stravolgono fino allo sconvolgimento catastrofico.
“Re bomba”, tratto da “Partitura” di Moscato e ripreso in “Rasoi” con la regia di Martone e Servillo, va a raccontare il disagio di un popolo nei confronti della nobiltà. “Re Bomba” racconta il malessere della plebe rappresentata da un cuoco-macellaio nei confronti di Ferdinando IV e Maria Carolina.
Il linguaggio utilizzato da Moscato è un barocco degradato, frantumato e reinventato dallo stesso Moscato distinguendosi prepotentemente nella drammaturgia contemporanea.