Le cinque rose di Jennifer in scena al teatro Sannazaro
Al teatro Sannazaro di Napoli va in scena “Le cinque rose di Jennifer” di Annibale Ruccello con Geppy Gleijeses e Lorenzo Gleijeses per la regia di Geppy Gleijeses, produzione Gitiesse Artisti Riuniti. L’appuntamento è da venerdì 8 a domenica 17 marzo 2024.
Jennifer è un giovane femminiello che vive in uno squallido monolocale nel fantomatico Rione dei Travestiti di Napoli. Jennifer aspetta una telefonata da Franco, un ingegnere genovese attualmente a Milano per lavoro, che gli ha promesso di chiamarlo non appena tornerà in città; il telefono di Jennifer, per un disguido, intercetta tutte le chiamate del quartiere. Con pazienza e amorevolezza il femminiello trascorre la giornata rispondendo a tutte le chiamate, preparandosi all'arrivo di Franco e ascoltando la stazione radiofonica Radio Cuore, che trasmette le canzoni delle sue artiste preferite, Mina, Ornella Vanoni e Patty Pravo. Le trasmissioni sono spesso interrotte dalle notizie a proposito di uno spietato killer che sta mietendo vittime nel Rione dei Travestiti, il quale compone i corpi adornandoli di cinque rose rosse: questo non sembra preoccupare Jennifer, così come le telefonate di un importuno stalker che si finge Franco e che lei liquida con ironia.
«Mettendo in scena una commedia che ha per protagonisti due travestiti - dice Geppy Gleijeses - credo si debba fare una riflessione a monte molto chiara e approfondita. Spesso soffermandoci ad analizzare parole che normalmente pronunciamo senza pensare, possiamo aprire squarci illuminanti sul loro significato. “Travestito” è una parola molto precisa ed indica, come sostantivo, “l’omosessuale maschile che si veste da donna e talvolta si prostituisce” e come aggettivo o participio passato del verbo “travestire” colui che nasconde la propria vera natura assumendo idee e atteggiamenti profondamente diversi dai propri”. Ecco che l’essere attore come l’avere assunto o finto l’identità femminile implica un processo già avvenuto di “travestimento” morale e fisico. Il travestito, ne ho frequentati tanti e negli anni in cui Annibale scrisse “Jennifer” sono stato amico di alcuni, recita la condizione femminile in ogni senso, comportamentale e fisico, è una creatura di confine, “figura deportata” come definisce Ruccello i suoi personaggi, non è un transessuale, non ha fatto il grande salto, vive la sua condizione generalmente in modo doloroso e comunque iperbolico, toccando gli estremi della depressione e dell’euforia, creatura meravigliosa, fragile, delicatissima, a volte violenta ma sempre emarginata. Come Pulcinella non è né bianco, né nero e viene rifiutato dai bianchi perché mezzo nero e dai neri perché mezzo bianco, il travestito non è un uomo, né donna ma una creatura preziosa, un’anima ermafrodita. Dobbiamo quindi considerare che, evitando la “maniera” (anche se Ruccello invita nelle note a mantenere una cantilena napoletana) e naturalmente il macchiettismo, interpretiamo personaggi sovente debordanti che già interpretano a loro volta un ruolo e una condizione. E quindi si deve essere attentissimi a non raddoppiare il travestimento e quindi l’interpretazione. Abbiamo scelto quindi un connotato di base assai realistico; la casa, le piccole cose che ci circondano, i feticci, la colonna sonora, i cibi che cuciniamo, gli odori che sentiamo».
Il calendario
venerdì 8 marzo 2024 ore 21
sabato 9 marzo 2024 ore 19
domenica 10 marzo 2024 ore 18
venerdì 15 marzo 2024 ore 21
sabato 16 marzo 2024 ore 19
domenica 17 marzo 2024 18