Bob Marley compie 80 anni, l'omaggio della Rai
In occasione dell’80° anniversario della nascita di Bob Marley, Rai Teche celebra il leggendario musicista giamaicano proponendo su RaiPlay, da giovedì 6 febbraio, “Bob Marley: il profeta del reggae” una raccolta di filmati d’archivio che raccontano il memorabile concerto dell’artista a Milano nel 1980, al link https://www.raiplay.it/programmi/bobmarleyilprofetadelreggae
Era il 27 giugno quando Bob Marley e gli Wailers portarono il loro “Uprising Tour” allo Stadio Meazza di San Siro che si trasformò, per la prima volta, in un’arena musicale. Fu un evento senza precedenti, un rito collettivo che coinvolse oltre ottantamila spettatori, forse addirittura centomila. L’esperienza italiana di Bob Marley ebbe inizio con l’arrivo all’aeroporto di Linate, dove l’artista venne accolto dalla troupe del Tg2. A loro concesse un’unica intervista sui valori della religione rasta, documento che apre la raccolta. Seguono servizi giornalistici che catturano i momenti più emozionanti del concerto, l’atmosfera suggestiva, il pubblico di giovani fan, hippie e semplici curiosi, che affollò gli spalti e il prato dopo una lunga attesa fuori dallo stadio sin dalla sera prima dell’evento. Ad arricchire la pubblicazione, l’intervista trasmessa da “Mixer” pochi mesi prima della morte del musicista, avvenuta l’11 maggio 1981: un documento dal valore storico, riconosciuto già al momento della messa in onda, in cui Bob Marley condivide riflessioni sul reggae, sulla musica new wave e, imbracciata la chitarra, e intona una commovente versione di “Redemption song”.
Bob Marley, cantante, attivista, chitarrista e autore, si era affermato su scala internazionale e aveva raggiunto la fama con l’album “Natty Dread” (1975), contenente il celeberrimo singolo “No woman, no cry”. Il suo produttore Chris Blackwell lo definì “il personaggio più genuino, più travolgente e più ribelle che sia mai apparso nel mondo del rock fin dai tempi in cui la gente scoprì Mick Jagger”. Marley, in breve tempo, diventò la prima grande star mondiale della musica reggae. Nel settembre del 1975 Renzo Arbore scrisse sul «Radiocorriere»: “Ecco dalla Giamaica il divo di domani: un personaggio a cavallo fra realtà e magia, un musicista travolgente e pieno di vita che nelle sue canzoni parla di argomenti a dir poco curiosi”. I suoi testi, radicati nel rastafarianesimo, diffondevano messaggi di pace, di rivoluzione e di giustizia sociale, con un forte richiamo all’unità della diaspora africana. Il tutto intessuto in una musica che mescolava la tradizione giamaicana con elementi africani e del rythm&blues americano. Per Bob Marley, l’etichetta “reggae” non aveva importanza: il suo obiettivo era catturare la sensibilità dell’ascoltatore, coinvolgendolo attraverso il ritmo, la melodia e le parole, guidandolo verso un messaggio profondo di spiritualità e consapevolezza sociale.