Crime+Investigation, la storia della mantide di Casandrino diventa una serie tv
Si chiama Rosa della Corte e aveva solo 18 anni quando fu accusata dell’omicidio del suo fidanzato, trovato senza vita in una stradina di Casandrino nell’aprile 2003.
Questo efferato delitto è diventato una miniserie documentaristica che andrà in onda martedì 26 e mercoledì 27 luglio in seconda serata (ore 22:55) sul canale Crime+Investigation (canale 119 Sky).
La serie diretta da Matteo Lena è scritta da Chiara Freddi, Angela Marino, Francesco Piccinini, Massimiliano Virgilio.
Tutta la vicenda parte da una stradina buia della provincia dove viene trovato il cadavere di un uomo senza vestiti, il suo corpo trafitto da due coltellate.
Si tratta di Salvatore Pollasto, un militare ventiquattrenne.
Gli inquirenti sospettarono subito della sua fidanzata, la diciottenne Rosa Della Corte, che da allora verrà ribattezzata dalla stampa la mantide di Casandrino.
Nel 2004 viene condannata a 18 anni per l'omicidio.
Nel 2021, uscita di prigione, contatta la giornalista e scrittrice Angela Marino per raccontare la sua verità.
E’ la stessa Marino con un post sul suo seguitissimo profilo Facebook ad annunciare la messa in onda del documentario: “E ora parliamo della storia, una storia che mi ha visto, per una volta, faccia a faccia con una donna condannata per omicidio. Non tutti ricorderete l’assassinio di Salvatore Pollasto. Giovane militare napoletano, venne ucciso nella sua auto a coltellate, una notte di primavera, diciotto anni fa. Era solare, era responsabile, era buono, era un bravo ragazzo. La sua famiglia ne fu distrutta e lo è ancora. La sua fidanzata, invece, Rosa Della Corte, all’epoca diciottenne, venne arrestata e poi condannata per omicidio. Tre sentenze hanno stabilito che Rosa uccise Salvatore dopo un litigio, senza premeditazione. Si trattò di un processo indiziario e Rosa, soprannominata ‘La Mantide di Casandrino’, scontò 14 anni di carcere. Oggi Rosa è una donna di quasi 40 anni che continua a ribadire di essere innocente. Lo ha fatto quando, dopo aver letto un mio articolo sul caso su Fanpage.it, si è messa in contatto con me, per raccontarmi la sua verità. Lo fa, ancora, portandoci nel suo mondo di personali tormenti, rimpianti, ossessioni, nel nuovo documentario di Crime + Investigation, cui ho avuto l’opportunità di partecipare in veste di autrice. Si tratta di due puntate dense di dubbi, domande, misteri. Nella prima vediamo il delitto e il dipanarsi del processo a carico di Rosa, scandagliato attraverso il fronteggiarsi di accusa e difesa, con le loro argomentazioni. Nella seconda viene dedicato più spazio alla storia personale di quella che fu battezzata, dall’impietosa stampa dell’epoca, 'la mantide’. Dal carcere, pietra tombale di ogni speranza, teatro di rivalità e passioni, ma anche palestra di durezze e violenza, alla fuga con il suo nuovo amore, al terribile crimine che di qui a qualche mese - forse - la riporterà di nuovo in cella. Nel coro di personaggi intervistati, ci sono, oltre ad autorevoli magistrati, giornalisti, avvocati, anche io. Se avrete la pazienza di seguirmi e seguire la narrazione in questo viaggio nel mondo di Rosa Della Corte, scoprirete, come è toccato a me, com’è sedersi per una volta dalla parte del colpevole, del male. Ringrazio chi mi ha dato l’opportunità di lavorare a questo progetto, la Deepinto, società che dà vita a contenuti di fiction e non-fiction. Ringrazio Francesco Piccinini, direttore del progetto, Chiara Freddi, Massimiliano Virgilio, autori al fianco dei quali ho avuto il piacere di lavorare, insieme a Martina Mattaliano e Lorenzo Lapiccirella. Ringrazio il regista Matteo Lena, che ha dato vita alle immagini e tutta la produzione.”