Condominio sociale: promuovere l'educazione a vivere con persone non conosciute
Ormai l'emergenza casa nella nostra città si è fatta importante e grave tanto quanto l'emergenza lavoro. Ed è un paradosso perché in realtà negli ultimi venti anni abbiamo avuto un problema di denatalità e quindi avremmo avuto bisogno di meno case rispetto a quelle un tempo disponibili.
Dagli anni Sessanta manca un vero e proprio piano nazionale di edilizia residenziale pubblica e gli ultimi interventi straordinari risalgono agli anni Ottanta con la legge 219 e la legge 167 che hanno in qualche modo soddisfatto l'esigenza derivata dal terremoto dell'80. E, nonostante questo, alcuni fenomeni spiegano questa emergenza. Il primo è la turbo-turistificazione, un fenomeno che ha reso molto più proibitivo l'accesso per ceti abbienti al mercato immobiliare. L'arrivo dei turisti in una quantità davvero impressionante, che non ha precedenti nella storia della città di Napoli, ha avviato un processo di spopolamento del centro storicoe di utilizzo di molte abitazioni per case vacanze e b&b.
L'altro fenomeno, forse anche più importante, è quello relativo all'invecchiamento della città e della popolazione. In questo contesto si inserisce l'esperimento del condominio sociale che racconto brevemente nel mio videoeditoriale.
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