Una consulta del mare aperta alla città
Il mare a Napoli è poco e, in quel poco che c’è, ce n’è troppo che non è né libero né gratuito. Non solo per i lidi privati, ma anche per la presenza di tratti di costa di fatto privatizzati dall’effetto combinato dell’azione dei residenti e da una certa indolenza compiacente delle istituzioni.
È esattamente il caso di Riva Fiorita, una spiaggetta di Posillipo dove si arriva in due modi. La via più facile attraversa un condominio privato che i residenti hanno chiuso con un cancello. Quella più complessa che percorre invece una specie di passerella costruita dal comune di Napoli qualche anno fa, ma mai riparata dopo che era stata danneggiata da una mareggiata.
E così pure quella è stata chiusa con un cancello, contribuendo quindi a trasformare di fatto una spiaggetta pubblica nella spiaggia privata del condominio.
Questo però fino all’ultimo fine settimana, quando gli attivisti di Mare Libero hanno aperto il cancello, sono scesi in spiaggia e hanno iniziato a ripulirla.
Gli attivisti propongono anche un progetto realizzato da giovani architetti che con una spesa contenuta permetterebbe di riaprire la spiaggia di Riva Fiorita rendendola accessibile. Sono favorevole e ritengo che si possa realizzare in tempi rapidi già questa estate, visto che per soddisfare la fame di mare non bastano certo le poche decine di posti in più prenotabili via app nella parte bassa di Posillipo.
Più in generale, e in linea con il nostro emendamento approvato nel Dup, ritengo necessaria l’istituzione di una Consulta Mare aperta alla città, a partire da esperienze come Mare Pulito che sono un esempio importante di partecipazione competente e qualificata dei cittadini al processo decisionale.
Entro la fine di quest’anno bisognerà poi sancire in consiglio comunale il passaggio della gestione di tutta la linea di costa cittadina dall’autorità portuale allo stesso comune. In modo che l’azione istituzionale risponda alle esigenze che la parte più attiva della cittadinanza esprime in forme esplicite e organizzate. Il mare va restituito ai napoletani.