Giovedì, 19 Dicembre 2024

Il cammino iniziatico dell’Equinozio d’Autunno

23 settembre: Equinozio d’Autunno.

Entra il tempo del raccolto, della pausa, della riflessione.

Il tempo della meditazione, delle domande e del “discernimento”.

Il tempo del ritorno alla nostra essenza interiore.

Ormai nella città le stagioni non le sentiamo più.

Isolati nella sfera grigia delle nostre vite, racchiusi tra palazzi, lo schermo del PC, la scatoletta di uno smartphone e la dimensione virtuale che ci risucchia, lontano dagli alberi, dalla natura e dallo svolgersi elementare del ciclo delle cose, non volgiamo più gli occhi al cielo.

Ma a volte, anche nel pieno della vita metropolitana, capita che ci ritroviamo a guardare un albero che cambia i suoi colori, e ci fermiamo stupiti a osservare le foglie che virano dal verde, al rossiccio, al giallo.

Capita allora che una strana malinconia ci attraversi, la malinconia del tempo che rallenta e si rivolge su se stesso. Come l’anima umana.

Le stagioni ci insegnano un’antica sapienza, un cammino iniziatico che appartiene a tutti noi e a cui, studiando il simbolo, possiamo ancora accedere per attraversare le fasi della vita e le vicissitudini dell’anima con il faro acceso della consapevolezza.

Con l’Equinozio d’Autunno si apre una fase potente che ci riporta ai reami interiori e ci invita a scoprire il tesoro dello Spirito, dopo aver indagato la vita e vissuto le scoperte della materia e dei sensi.

L’Autunno ci invita a fare spazio, abbiamo raccolto il frutto e ora possiamo tagliare i rami secchi, è la stagione del ritorno a casa, alla casa dimenticata dell’interiorità sacra, da cui tutti proveniamo e che abbiamo messo da parte per darci da fare nelle faccende del mondo.

Castaneda identifica l’Autunno con un vento, il vento dell’Ovest, che se è predominante in una donna ci racconta della sua indole di Strega, alleata del mondo intuitivo e ispirato, e pronta a trasformarsi come un camaleonte, e a trasformare le sue emozioni.

Nel percorso delle carte sciamaniche delle quattro lune di Miranda Grey, le quattro raffigurazioni dell’Anima e delle stagioni della vita, la luna dell’Autunno è l’Incantatrice, la parte Circe che riposa in ognuno, che non significa solo la parte della maturazione piena della sessualità e sensualità, ma la parte eretica, la parte magica che volge gli occhi al profondo di se stessa.

Nella raffigurazione della carta si vede una donna con un mantello, sul far della notte che brandisce una lampada di luce per illuminare il cammino. L’Incantatrice raccoglie le sue forze e raccoglie anche i suoi tesori (tempo del raccolto) per affrontare il viaggio di Persefone negli Inferi del cuore e affrontare il drago, cioè i suoi demoni, le paure, le emozioni negate, il dolore. Per farlo accende la sua luce ed è così pronta al cammino nella notte oscura dell’anima di San Giovanni della Croce, il tempo della morte e degli addii, e del morire a se stessi come diceva San Paolo.

Possiamo raccontare l’Autunno servendoci di tre simboli: la fanciulla, la bilancia del giudice interiore e l’Araba Fenice.

La Fanciulla è la vestale pura che accende il suo fuoco, Kore pronta per il viaggio, e che mentre danza ignara con le sue compagne viene rapita da Ade, signore dell’Oltretomba che la costringe a passare dall’egida di Demetra, dea delle messi, alla saggezza di Persefone. Con la bilancia del giudice interiore del discernimento tagliamo i rami secchi, ciò che rende pesante il nostro bagaglio e soppesiamo, facciamo il bilancio del raccolto, per prepararci al culmine dell’Autunno con novembre, il tempo dei morti.

Non può che essere il viaggio di Persefone quello che attende l’anima di ognuno nella fase finale del ritorno alla casa dell’anima, a quel Vuoto vacuo così ben raccontato dal buddismo dove il Nulla si fonde col Tutto e la natura si riposa sotto la coltre nevosa dell’Inverno. L’Araba Fenice si spoglia di ogni antica veste per rinascere e ci ricorda che siamo immortali, niente finisce ma tutto cambia, perché il tempo è circolare…

Ogni uomo, ogni animale, ogni pianta, ogni fiore partecipano al ciclo magico.

Basta fermarsi ad ascoltare.

Basta fermarsi a raccogliere l’antica saggezza che riposa in una foglia rossastra trascinata dal vento.

Basta tornare al mito e agli antichi misteri del tempo.

Buon Equinozio.

Chiara Tortorelli
Author: Chiara Tortorelli
Creativa pubblicitaria, editor e scrittrice, vive a Napoli dove inventa nuovi cultural life style: come presentare libri in maniera creativa e divergente, come scrivere i libri che ti piacciono davvero, come migliorare la creatività e il benessere personale con metodologie a metà strada tra stregoneria e pensiero laterale. Il suo ultimo libro è “Noi due punto zero” (Homo Scrivens 2018). Cura per Napoliclick la rubrica “La Coccinella del cuore”.

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