Mercoledì, 25 Dicembre 2024

Crisi climatica, in piazza con Fridays for future

Sciopero globale per il clima, venerdì 23 settembre 2022, con cortei e manifestazioni in settanta città italiane. A lanciare l’iniziativa, che si svolgerà in contemporanea in tutto il mondo, è il movimento per la giustizia climatica Fridays For Future.

In una nota Fridays for future sottolinea che in Italia "lo sciopero costituirà anche il culmine del lavoro svolto dal movimento durante la campagna elettorale per portare al centro del dibattito pubblico i temi e le misure necessarie per risolvere la crisi climatica e per garantire supporto alle persone più colpite dagli effetti della crisi energetica".

In vista delle elezioni politiche, Fridays For Future Italia ha raccolto nell’Agenda climatica alcune proposte che dovrebbero essere incluse in ogni programma e considerate da ogni candidato per affrontare l’emergenza climatica.

“In questi giorni – sottolineano gli organizzatori - stiamo incontrando candidate e candidati e chiediamo loro che la crisi climatica venga affrontata a partire dall’energia e dai trasporti, che si parli di edilizia, lavoro, povertà energetica e acqua. Abbiamo 5 proposte e 10 richieste, e sappiamo che il solo voto non è sufficiente per vedere questo cambiamento realizzato: serve alzare la voce e battersi per il cambiamento”.

L'Agenda climatica di Fridays for Future Italia

- Trasporti e mobilità

Il settore dei trasporti è responsabile in Italia del 25% delle emissioni di gas a effetto serra. Con circa 40 milioni  di automobili circolanti, l’Italia è seconda in Europa per auto pro-capite.

Convertire l’intero parco auto nazionale ridurrebbe le emissioni, ma non risolverebbe molti altri problemi legati alla mobilità, oltre a necessitare di un’enorme quantità di batterie.

Per questo la soluzione non è semplicemente l’auto elettrica: si devono avere molte meno auto, ma elettriche. Si deve ripensare il modello della mobilità in Italia, al momento fondato sul possesso di un’automobile personale, per lo più spesso utilizzata da una persona alla volta.

Riduzione dei costi e potenziamento dei trasporti pubblici.

Un sistema di trasporto pubblico accessibile ed efficiente ridurrebbe le emissioni e garantirebbe il diritto alla mobilità. Fra le proposte di Fridays for Future: treni regionali e trasporto pubblico locale gratuiti, sconto del 75% sul costo dei biglietti Intercity; sconto del 50% sul costo dei biglietti Alta Velocità Frecciarossa e Frecciabianca.

Sono  necessari forti investimenti, per creare una rete più capillare, affidabile, efficiente e sicura. Servono più linee di treni e autobus, più mezzi in servizio e l’aggiornamento di quelli più datati e inquinanti. Utilizzare il trasporto pubblico deve diventare una comodità, non un ulteriore problema nella vita dei/delle pendolari. Soprattutto per quanto riguarda i contesti urbani, si deve facilitare la circolazione delle biciclette, investendo in piani urbanistici che diano sufficiente spazio a questo mezzo di trasporto.

Fondamentale è anche l’integrazione tra i diversi mezzi e le diverse linee, coordinando gli orari per permettere agli utenti di sfruttare coincidenze utili.

- Energia

Per una transizione energetica compatibile con il contenimento dell’aumento della temperatura globale sotto gli 1.5 C°, è necessario procedere alla conversione di tutto il settore energetico alle fonti rinnovabili con un tasso di riduzione delle emissioni superiore al 10% annuo.

È perciò necessario vietare qualunque nuovo progetto legato alle fonti fossili, con una attenzione rivolta alle industrie energetiche che contribuiscono al 24% delle emissioni italiane, e ridurre progressivamente il loro utilizzo fino ad azzerarlo entro il 2035. Ciò comprende i nuovi progetti di rigassificatori, gasdotti o qualunque infrastruttura fossile prevista a livello nazionale o dai più recenti piani energetici europei.

Al centro della proposta si colloca la CERS (comunità energetica rinnovabile solidale). Se ne dovranno creare una per ogni Comune nei prossimi 6 anni, con una potenza media di 10 MW. Dovranno essere finanziate pubblicamente attraverso i Comuni, ma la loro gestione è da affidare ai cittadini e alle cittadine, con associazioni o cooperative da formare in maniera partecipata.

- Lavoro

La riduzione dell’orario di lavoro, da 40 ore settimanali a 32, potrebbe contribuire ad adattare l’economia alle esigenze della società e dell’ambiente, anziché sottomettere la società e l’ambiente alle esigenze dell’economia.

Una settimana lavorativa corta consentirebbe di affrontare una serie di problemi urgenti e interconnessi. Tra questi, il sovraccarico di lavoro, la disoccupazione, il consumo eccessivo, le elevate emissioni di carbonio, il basso livello di benessere, le radicate disuguaglianze.

La riduzione può assumere varie forme: riduzione giornaliera nella settimana (settimana breve) o nel mese, ma la forma migliore per redistribuire tutto il lavoro, anche quello di cura, è la riduzione oraria giornaliera. Una possibilità potrebbe essere proporla come sperimentazione in un settore specifico (ad esempio RFI, Rete Ferroviaria Italiana, con un costo complessivo di circa 26 milioni di euro) oppure applicarla a proposte ambiziose riguardo politiche di assunzione nella pubblica amministrazione. Sarebbe anche parte delle politiche complementari del job guarantee, trattato in seguito, che beneficerebbe anch’esso di questa misura.

Il Job Guarantee è un programma pubblico, attraverso cui lo Stato si impegna a garantire, per ogni individuo in età lavorativa, l’accesso a un lavoro che sia ben retribuito e sicuro, dotato di tutele sindacali e pieni diritti.

- Edilizia e povertà energetica

Si stima che oggi in Italia ci siano 9 milioni di individui in povertà relativa e 5 milioni in povertà assoluta, che non possono permettersi una serie di beni essenziali, tra cui quelli energetici. Per chi è in povertà energetica spesso accade che la disponibilità economica vada a supplire in primis alle esigenze alimentari, entrando in conflitto con gli altri bisogni fondamentali. In quest’ottica, è fondamentale promuovere importanti interventi di efficientamento energetico.

Inoltre, sono sicuramente fondamentali e complementari le riduzioni dei consumi di energia primaria all’interno dei cicli industriali di produzione, favorendo l’elettrificazione e l’integrazione di produzione di elettricità da rinnovabili e da idrogeno verde.

- Acqua

La crisi idrica degli ultimi mesi ha messo in luce ciò che si prevedeva da tempo: i cambiamenti climatici renderanno l’acqua una materia prima sempre più preziosa. Da Nord a Sud, molti comuni e regioni hanno dichiarato lo stato di emergenza, per far fronte alla scarsità d’acqua.

Diventa quindi prioritario ridurre i consumi e gli sprechi.  Le risorse stanziate con il PNRR sono insufficienti e non cambiano il modello di gestione, quello della società per azioni che produce utili. È essenziale quindi un nuovo modello, un vero servizio pubblico, in cui non si ricercano utili, mantenendo costi bassi e reinvestendo le entrate sulla manutenzione. Serve quindi una rimunicipalizzazione totale dell’acqua.

L’acqua è una risorsa essenziale e un patrimonio della collettività, per questo deve essere protetta e messa a disposizione di tutti e tutte, a prezzi contenuti e senza discriminazioni geografiche.

Per approfondire fridaysforfutureitalia.it/lagenda-climatica

Author: Redazione

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